Sono passati sedici anni dalla morte di Andrea Parodi. Il 17 ottobre 2006 il leader dei Tazenda ci ha lasciato per un tumore che lo ha portato via in poco più di un anno. Tutti ricordano il suo commosso saluto ai fan durante l’ultimo concerto del 22 settembre 2006 quando raggiunse sul palco dell’Anfiteatro di Cagliari i suoi compagni cantando una indimenticabile No potho reposare.
Parodi – la cui vicenda artistica e personale è strettamente intrecciata alla storia dei Tazenda, fondati nel 1988 insieme Gino Camedda e Gigi Marielli – è stato commemorato anche quest’anno durante la 15a edizione del Premio a lui dedicato, un prestigioso contest di world music che si è svolto dal 13 al 15 ottobre scorsi all’Auditorium del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari.
Il contest, organizzato dalla Fondazione Andrea Parodi con la direzione artistica di Elena Ledda, ha visto la vittoria del duo spagnolo Ual-la che durante la manifestazione ha eseguito una splendida interpretazione di una canzone del leader dei Tazenda, premiata dalla giuria. La serata – in cui si sono esibiti tutti i bravissimi finalisti – è stata arricchita da una appassionata presenza di Tosca e del cantante portoghese Tiago Nacarato.
Per Andrea Parodi la celebrità è arrivata nel 1991 con la partecipazione dei Tazenda al Festival di Sanremo, che ha fruttato la consegna della Targa Tenco. Dopo l’uscita del disco Il sole di Tazenda, nel 1997, Parodi aveva poi abbandonato il gruppo, iniziando una carriera da solista durata fino al riavvicinamento. avvenuto in quell’ultimo concerto del 2006, in cui raggiunse sul palco i suoi due amici e colleghi per cantare, senza nascondere i segni della sua malattia, una indimenticabile No potho reposare.
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