Quest’anno sono molti i sardi ad essere andati in vacanza a settembre. A partire, anche chi la vacanza l’aveva già fatta, ma non ha voluto perdere l’occasione di un bis, spesso a metà prezzo. Ma al rientro incombe la “post-vacation blues”, conosciuta come “sindrome da rientro”, un disturbo che colpisce tantissime persone anche in Sardegna.
In base a un sondaggio effettuato su un campione di 1.000 uomini e 1.000 donne di età compresa tra i 18 ed i 50 anni, il 52% si ritrova ad affrontare lo stress da rientro dalle vacanze, una risposta psico-fisiologica al ritorno alle responsabilità, impegni e doveri dopo i ritmi e le attività gratificanti dei periodi di vacanza.
Il disagio si manifesta come malessere psicologico e fisico e colpisce soprattutto coloro che tornano al lavoro a ritmi frenetici, dopo un lungo periodo di stop. E così ci si sfoga anche sul cibo: secondo il sondaggio tra il 26 ed il 27 di questo mese, il 32% è ingrassato proprio al rientro dalle vacanze estive.
A consolidare la crescita dei dati del turismo, che ha visto la Sardegna superare i dati del 2019 (ultima stagione pre-Covid), anche i tantissimi italiani che a settembre si sono concessi una seconda vacanza a prezzo scontato. Questo perché i voli e gli alloggi costano molto meno rispetto ai mesi centrali estivi e nel contempo le località sono meno affollate, con condizioni meteorologiche ancora ottimali per le destinazioni marittime.
La stagione turistica è dunque tutt’altro che finita: si prevede un ulteriore boom anche a ottobre. Una boccata di ossigeno per i tanti operatori del settore, in difficoltà dopo gli anni durissimi della pandemia.
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