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Aveva scelto Cagliari dopo essere approdato giovanissimo alla società rossoblù, nel 1999. Quella maglia l’aveva indossata e onorata per oltre quindici anni, insieme alla fascia da capitano, fino alla partita di addio al calcio giocato nel 2015. Poi, dall’anno successivo, era stato inserito nello staff tecnico del Cagliari dove fino a ieri ha ricoperto il ruolo di coordinatore tecnico della Primavera.

Daniele Conti ha rassegnato le dimissioni e ha detto addio alla società di Tommaso Giulini. “Motivi personali”, scrive la stessa società, annunciando le dimissioni di Conti  con una breve nota.

“Le sue qualità umane, unite all’esperienza e al forte senso di appartenenza ai colori rossoblù sono state una risorsa preziosa, in particolare nella scoperta, crescita e valorizzazione dei giovani, che in lui hanno visto un’autentica guida” scrive il club che “accoglie pertanto con rammarico le sue dimissioni, improvvise e dettate da ragioni personali, e nell’esprimergli un sentito ringraziamento per quanto fatto in questi anni, auspica di poter lavorare di nuovo insieme in futuro”.

Le dimissioni di Conti sono arrivate ad appena un giorno di distanza dall’operazione della Digos che ha coinvolto, come indagato marginale, l’ex rossoblù e ora dirigente del Cagliari Andrea Cossu. Ma anche dopo i saluti di un altro storico ex  rossoblù: Alessandro Agostini, l’ex allenatore della Primavera che alla fine dello scorso campionato era stato chiamato da Tommaso Giulini ad una mission impossible: salvare il Cagliari nelle ultime tre giornate dopo una stagione disastrosa.

Insieme ad Agostini, per compiere il miracolo sportivo, erano stati chiamati proprio Conti e Cossu. La storia sappiamo come è andata a finire: il Cagliari è finito in Serie B. E alla fine Agostini e Conti hanno lasciato il club.

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