Ci si sarebbe aspettato un passo in avanti. O almeno un riconoscimento ufficiale per la più grande scrittrice italiana del Novecento. Invece le tracce per gli esami di maturità del 2022 confermano conformismo e banalità.
Si è pescato nella tradizione di Giovanni Pascoli de “La via ferrata”, mentre la società e la cultura portano avanti una rivoluzione linguistica sia sul piano formativo che estetico.
Se si untava a recuperare il romanzo di denuncia del verismo, perché non scegliere alcuni testi della Deledda, piuttosto che di Verga e della sua frusta “Nedda”?
È vero, anche di Verga si celebrano i cento anni. Ma non sarebbe stato più audace puntare sulla figura di una donna rivoluzionaria?
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