Questa mattina si è tenuta la prima prova scritta di Italiano, la stessa per tutti gli studenti che hanno superato gli scrutini preliminari per poter accedere all’esame di maturità.
La prima traccia di analisi del testo proponeva “La via ferrata” di Pascoli e “Nedda”, novella di Giovanni Verga; per la seconda traccia, il testo argomentativo, si poteva scegliere tra “La sola colpa di essere nati” di Liliana Segre e Gherardo Colombo, “Musicofilia” di Oliver Sacks e il discorso del premio Nobel per la Fisica 2021, Giorgio Parisi. L’ultima traccia, il tema di attualità, è stato proposto il saggio “Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello” di Vera Gheno e Bruno Mastroianni e “Perché una costituzione della Terra?” di Luigi Ferrajoli.
C’è chi però non ha svolto nessuna delle tracce, perché non ammesso all’esame. In Italia, come reso noto dal Ministero dell’Istruzione, si calcola il 3,8% dei 539.678 candidati. Niente di nuovo, se si guardano i dati degli anni precedenti: nel 2019 si registrava il 3,9% di non ammessi, nel 2018 il 4,0%, nel 2017 il 3,9%.
La situazione però non è omogenea in tutto lo Stivale. La “maglia nera” va alla Sardegna, dove i non ammessi hanno raggiunto l’8,3% del totale, il doppio rispetto alla media nazionale. A conti fatti, 1 su 12 non ha superato lo sbarramento. Un risultato analogo a quello del 2021.
Poco più su si trovano Liguria, dove i bocciati prima dell’esame sono stati il 5,5% dei candidati, Puglia (4,5%) in ex-aequo con la Sicilia. Tra i migliori, invece, spiccano gli studenti di Veneto con il 2,4% di bocciati, Basilicata e Molise, con il 2,9% dei ragazzi respinti.
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