“La Regione accoglie per intero la sfida del mondo imprenditoriale, così prezioso per l’economia della Sardegna, che sta faticosamente cercando di superare la crisi pandemica per aprire una nuova fase di sviluppo, una sfida che desidero venga condotta in un’ottica e in uno spirito di piena collaborazione tra Istituzioni per scrivere insieme non solo l’utilizzo delle risorse oggi disponibili, ma per provare a tracciare le prospettive per la Sardegna dei prossimi decenni”. Lo ha detto il Presidente della Regione Christian Solinas, intervenendo all’assemblea di Confindustria alla presenza del Presidente Carlo Bonomi.
“La pandemia – ha detto il presidente Solinas -, ha costretto a rivedere l’agenda politica dei governi di tutto il mondo, e ha determinato effetti sul sistema economico assolutamente senza precedenti. Pur nelle difficoltà, l’azione della Giunta regionale anche nella fase più difficile ha realizzato e messo in campo, come la Banca d’Italia e la Corte dei Conti hanno attestato, misure efficaci che stanno dando un risultato positivo. La Regione Sardegna, come attestato dal Sole 24 Ore, è quella che durante la pandemia ha investito maggiori risorse proprie rispetto a tutte le altre regioni italiane per fronteggiare gli effetti della crisi, e offerto strumenti, anche e soprattutto al mondo delle imprese, che hanno garantito sostegno e resistenza”.
“Impegni straordinari nella loro strutturazione e nella loro dotazione finanziaria, che hanno dato stabilità alle aziende e sicurezza ai lavoratori. Non ci siamo limitati a questo, non abbiamo soltanto chiuso falle che si aprivano a causa di una grave crisi economica, dell’incertezza sul futuro, della paura. Abbiamo posto solide basi per la ripresa – ha detto il presidente Solinas -. Il disegno che ho avviato con lunghe, e spesso difficili, interlocuzioni e trattative sia a livello nazionale che comunitario, è di largo respiro”.
“Sul piano nazionale, dobbiamo proseguire nel percorso avviato sulle entrate, che grazie agli accordi sanciti nel corso della legislatura con il Governo ha portato alla riduzione di 77 milioni l’anno del contributo alla finanza pubblica consentendo alla Sardegna un risparmio di 308 milioni sul prossimo quadriennio, e ha assegnato dal 2021 alla nostra Isola i primi 66 milioni a compensazione dei maggiori oneri sostenuti sulla base della condizione di insularità, che diventano 100 milioni all’anno a regime, sempre come acconto, dal 2022 (266 milioni nel triennio, fino a nuova intesa). Ma se puntiamo ad un vero rilancio – ha aggiunto il governatore sardo -, dobbiamo avere la forza di rinegoziare con lo Stato e con l’Europa le condizioni della nostra specialità. Assistiamo ad un rigurgito di centralismo che tende a cancellare spazi di autonomia e di specialità che nel tempo si erano consolidati, e che non sono certo un privilegio”.
“La continuità nei trasporti è un problema di coesione territoriale, che quindi interroga l’Unione Europea, lo Stato Italiano. Le nostre autostrade sono, per le merci, le stive delle navi, e sono per i passeggeri, soprattutto gli aerei. Sono un’infrastruttura immateriale che si chiama linea aerea o marittima. Non esiste un’autostrada che abbia una tariffa differenziata tra chi sale e chi scende. Ecco perché insistiamo sul fatto che la Sardegna abbia diritto non solo a linee aeree adeguate, in termini di frequenza e di aeromobili, ma anche ad una tariffa unica che consenta a noi di andare verso il resto del mondo, ma anche al resto del mondo di venire verso di noi. Nelle grandi battaglie per lo sviluppo – ha aggiunto il presidente Solinas -, il mondo dell’impresa, Confindustria in particolare, e la Regione, devono essere unite e parlare con un’unica voce davanti allo Stato e all’Unione Europea”.
“Il voto espresso martedì scorso a Strasburgo – ha proseguito Solinas -, largamente favorevole nei confronti di una Risoluzione che per la prima volta riconosce diritti dei territori insulari da sempre ignorati o negati, è certamente un passo avanti. Dobbiamo però ottenere non solo enunciazioni di principio, ma azioni concrete. Dobbiamo cambiare le regole dell’Europa, soprattutto nei confronti delle Regioni insulari e svantaggiate, rivedendo i meccanismi di erogazione dei fondi e la disciplina degli aiuti di Stato. Stiamo cercando di configurare la Sardegna, agli occhi del mondo, come un ecosistema favorevole agli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione. In questo senso va letto, non solo simbolicamente, il grande investimento che stiamo facendo nel sostenere il progetto dell’Einstein Telescope a Lula. L’Einstein Telescope sarà il più grande progetto di rilevatore delle onde gravitazionali al mondo. Per i prossimi 50 anni, ricercatori di tutto il mondo verranno in quella sede e proporranno una domanda di servizi, che alimenterà quindi quella particolare località della Sardegna e tutte le zone interne”.
“Altro progetto emblematico è sorto nei pozzi delle miniere della Carbosulcis, che hanno rappresentato un problema storico per anni e che erano in via di chiusura definitiva. In uno di questi pozzi, con un progetto concordato con l’Università di Cagliari e l’Università di Princeton, il progetto Aria, abbiamo realizzato la prima torre di distillazione in Sardegna dell’Argon, un gas nobile, che cederemo all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Infine – ha aggiunto il presidente Solinas -, non possiamo più ignorare la questione delle zone interne, che riguarda tutti. Certamente in primo luogo coloro che vivono in territori ormai quasi del tutto privi dei servizi essenziali, dai quali la presenza dello Stato si sta inesorabilmente allontanando, ma anche il resto della cittadinanza ne è coinvolta. Nella Finanziaria di quest’anno abbiamo deciso una misura immediata che desse un’iniezione di liquidità sulle zone interne in chiave di lotta allo spopolamento. Offrire a chi non ha prospettiva la possibilità di restare nel proprio paese è il primo tassello perché non chiuda la bottega, il bar, la scuola, non chiudano gli altri servizi”.
“Abbiamo quindi ritenuto indispensabile accompagnare le famiglie alla natalità, riconoscendo per ogni nascituro un sostegno di 600 euro ogni mese, per i primi 5 anni di vita, per consentire di programmare un futuro dei nostri bambini. Nella finanziaria è prevista anche la possibilità di un contributo per chi apre un’attività in queste stesse zone, per chi decide di ristrutturare casa nei centri storici dei piccoli Comuni sotto i 3.000 abitanti, e quindi di ricreare economia. Utilizzeremo tutte le risorse che il Pnrr ci mette a disposizione per investire nello sviluppo, nell’alta tecnologia, nella sanità. Solo con una visione globale – ha concluso il governatore sardo -, si può sostenere la Sardegna in quel processo di ripresa che anche Confindustria e i suoi associati auspicano e perseguono”.
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