Non servono neppure le sentenze del tribunale per scuotere le coscienze in Sardegna. Non serve che i tecnici abbiano detto chiaramente che un sistema di rilevamento a raggi infrarossi, seppure non attendibile al 100%, è molto più efficace dell’attuale rilevamento ex post che non prevede alcuna prevenzione ma solo una dispendiosissima opera di spegnimento dei roghi.
La Protezione Civile regionale ha diramato per oggi un bollettino di previsione di pericolo di incendio di livello “medio” che interesserà anche la zona di Cagliari (livello medio significa che ad innesco avvenuto, l’incendio può essere contrastato con il dispiegamento delle forze ordinarie di terra, eventualmente integrato con l’impiego di mezzi aerei “leggeri” della Regione.
Intanto, con l’ondata di caldo di questi giorni, la Sardegna si avvia a vivere anche quest’anno un periodo molto caldo sul fronte dei roghi.
Ieri sono stati registrati ben 14 gli incendi. In uno di questi, divampato nelle campagne di Santa Giusta, il Corpo forestale ha utilizzato, oltre le squadre a terra, anche i mezzi aerei del sistema regionale antincendio. Le operazioni sono state coordinate dal personale della Stazione del Corpo Forestale di Marrubiu e dal gruppo GAUF specializzato nella soppressione degli incendi con l’uso del fuoco, coadiuvata dal personale elitrasportato a bordo dell’elicottero proveniente dalla base elicotteristica di Fenosu. Inoltre sono intervenute due squadre dell’Agenzia Forestas dei cantieri di Santa Giusta e Siapiccia e una squadra dell’associazione di volontariato di Oristano Soccorso Sardegna Centrale.
La domanda è questa: che fine farebbe questa dispendiosissima macchina antincendi, composta da migliaia di uomini e da aerei ed elicotteri che in volo costano tantissimo, se fosse predisposto un efficace sistema di rilevamento degli incendi?
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