Il mieloma multiplo è il secondo tumore del sangue in Italia dopo il linfoma non-Hodgkin. Responsabile dell’1-2% di tutte le neoplasie e del 10- 15% dei tumori ematologici, ogni anno registra circa 5700 nuovi casi. L’incidenza stimata è di circa 39.000 nuovi casi ogni anno in Europa. Nella Struttura di ematologia e centro trapianti ARNAS G. Brotzu di Cagliari ogni anno vengono effettuate circa 95 nuove diagnosi di mieloma multiplo. Tuttavia nonostante i numeri in crescita ad oggi non esiste una cura definitiva e la speranza per i tanti pazienti è riposta nei farmaci innovativi.
L’ultima frontiera dell’immunoterapia per il trattamento del mieloma multiplo sono gli anticorpi farmaco coniugati. Si tratta di farmaci guidati che arrivano direttamente alle cellule tumorali, individuano un punto debole della cellula e qui rilasciano citotossine anche 10 mila volte più potenti della chemioterapia standard. Un farmaco innovativo quindi che riduce al minimo i danni e gli effetti della terapia tradizionale sui tessuti.
Il farmaco in questione, il belantamab, approvato recentemente dall’AIFA, è stato utilizzato con ottimi risultati su pazienti affetti da mieloma in cura presso l’Oncologico di Cagliari. La sperimentazione, diretta dal dott. Daniele Derudas, ha coinvolto 3 pazienti elegibili per il trattamento, ovvero persone che avevano già ricevuto 4 linee terapeutiche.
Il farmaco agisce come un’arma intelligente e ha dimostrato non solo negli studi clinici, ma nella cosiddetta ‘real life’ (vita reale) di aumentare la sopravvivenza in pazienti già sottoposti a molti trattamenti e per i quali non esistono ad oggi ulteriori possibilità terapeutiche.
Non a caso oltre la metà dei pazienti (58%) ha raggiunto una risposta parziale molto buona o superiore e in alcuni casi completa. La sopravvivenza globale mediana è stata di circa 14 mesi, un risultato sorprendente. I pazienti trattati con questo farmaco sono stati gestiti con grande facilità, sia per la rapida infusione che per i limitati effetti collaterali. In questi pazienti, trattati da anni con diverse linee di terapie e danni derivati dai trattamenti precedenti, si è mantenuto un ottimo controllo della malattia salvaguardando la qualità di vita.
Nella struttura complessa di ematologia e centro trapianto di midollo osseo diretta dal prof. Giorgio La Nasa, i pazienti che presentano la condizione clinica elegibile per l’utilizzo di questo farmaco sono circa 10 l’anno.
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