In mancanza del medico di guardia le indicazioni mediche avverrebbero su una chat di whatsapp e in corsia – per sopperire alla carenza cronica di organico – a volte sarebbe comparso un non ben identificato “sanitario che nella realtà dei fatti non esercita le funzioni”. È quanto avverrebbe in una struttura RSA di Nuxis, nella quale la Fials denuncia importanti problematiche di organico.
“La prima criticità – si legge in una nota a firma dei segretari provinciali Giampaolo Cugliara e Giampaolo Mascia – consiste in una cronica carenza d’organico, sia infermieristico che medico che comporta ovviamente un aumentato carico di lavoro ai danni del personale in forza nella struttura; le ripercussioni in termini di salute per i lavoratori ed in termini di sicurezza per gli assistiti sono facilmente immaginabili. Il nostro sindacato è consapevole delle difficoltà nel reperire professionisti, ma questo non può giustificare la “spremitura” dei propri dipendenti”.
Ma la denuncia principale riguarda le modalità in cui vengono esercitate le funzioni di indirizzo medico. “Abbiamo inoltre notizia che spesso la struttura sia sprovvista del medico di guardia, e che nei turni compaia un sanitario che nella realtà dei fatti non esercita le funzioni, trattasi di un figurante per fini poco chiari, visto che è stato espressamente richiesto agli infermieri di non far riferimento a quest’ultimo – si legge nella nota -. Questa organizzazione sindacale non può inoltre accettare che le carenze organizzative ricadano sui dipendenti, costretti a lavorare spesso senza un medico in turno e neppure reperibile, ad eseguire indicazioni ricevute tramite una chat su whatsapp, e tantomeno a ferie forzate poiché si permette una turnazione ad personam per i liberi professionisti. Inoltre altro elemento posto alla nostra attenzione, e quindi di conseguenza di rimando alla Vostra: abuso di professione infermieristica da parte del personale superOSS per svolgimento di mansioni non di loro competenza, per giunta incoraggiato dall’amministrazione con incentivo stipendiale, a tutto danno del paziente e dell’infermiere in turno che è comunque responsabile in vigilando. Il caposala è una figura inesistente a riguardo e si occupa soltanto dell’approvvigionamento farmaci su segnalazione degli infermieri. Pertanto anche se il problema iniziale è la carenza di organico, la situazione è resa ben più grave dai provvedimenti poco opportuni presi dall’amministrazione per porvi rimedio, nonché dalla scarsa vigilanza e bassa recettività alle rimostranze di chi materialmente garantisce il servizio all’utenza. Con ciò si richiede un intervento trasversale che riporti equilibrio e ordine al fine di mettere i lavoratori nelle condizioni di poter svolgere la propria opera nel migliore dei modi e senza rischi per sé e per l’utenza. Auspichiamo un repentino quanto risolutivo cambio di direzione – concludono Cugliara e Mascia – in difetto del quale non esiteremo a tutelare i nostri iscritti in tutte le opportune sedi”.
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