“La notizia della firma del ministro Giorgetti fa ben sperare sull’iter del decreto Sardegna che, lungi dall’essere interamente condivisibile, sbloccherebbe, anche nella versione attuale, una situazione ormai in stallo da troppo tempo”. Così il segretario regionale della Cgil Samuele Piddiu, che auspica il definitivo via libera all’arrivo del metano nell’Isola e rilancia la necessità di avviare i lavori del tratto Sud della dorsale già approvati, nell’attesa delle autorizzazioni per il tratto Nord. Secondo la Cgil “quell’infrastruttura è strategica nel percorso di transizione energetica della Sardegna perché progettata per trasportare prima il metano e poi gas di sintesi e idrogeno, sul quale il sindacato sollecita da tempo investimenti e una attenzione da parte della Regione”.
E a proposito della Regione, “l’attendismo a cui abbiamo assistito per mesi nonostante le continue sollecitazioni delle organizzazioni sindacali e poi l’improvvisa richiesta di non procedere con la firma del decreto, rischiano di travolgere ogni prospettiva di sviluppo economico e industriale dell’intera Isola che, da Nord a Sud”. Il riferimento è alle mobilitazioni territoriali già avviate dai sindacati, a Porto Torres come a Portovesme, che subiscono le conseguenze devastanti della crisi ora aggravata dalle dinamiche internazionali legate alla guerra in Ucraina. “Non si può assistere inerti al declino dei nostri sistemi produttivi che coinvolge migliaia di lavoratori e famiglie”, ha detto il segretario Cgil lanciando un monito al presidente della Giunta perché, “anziché affrontare i problemi dei sardi, continua a tergiversare voltandosi dall’altra parte, con una azione politica ormai ingessata anche dalle questioni politiche interne alla sua maggioranza”.
La Cgil fa appello a tutte le forze politiche “affinché si apra, a partire dalla discussione in Consiglio regionale prevista oggi pomeriggio, una nuova stagione anche nel confronto con le parti sociali, con l’obiettivo di garantire alla Sardegna una programmazione energetica fondata sul mix delle fonti che salvaguardi gli interessi della collettività dei sardi e restituisca una prospettiva al sistema sociale e produttivo”.
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