Primo Maggio. Insieme a Sant’Efisio si festeggerà anche l’abolizione del famigerato green pass. Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato la “roadmap” che dovrebbe portare l’Italia fuori dalle paludi del Covid, confermando l’abolizione del certificato verde e dell’obbligo di mascherina al chiuso a partire da maggio.

“I provvedimenti approvati sono importanti eliminano quasi tutte le restrizioni che hanno limitato i nostri comportamenti nei mesi passati” ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, che nella conferenza stampa al termine del consiglio dei ministri ha ricordato che “grazie ai vaccini sono stati evitati 80mila morti in più solo nel 2021”.

Ma cosa cambierà a partire dal 31 marzo quando finirà lo stato d’emergenza?

Il percorso sarà graduale. Dal primo aprile non ci sarà più l’obbligo di Green pass rafforzato sui luoghi di lavoro per gli over 50. Per l’accesso basterà il Green pass base (vaccinazione, guarigione o tampone). La sospensione dal lavoro, per i lavoratori non vaccinati, resterà soltanto per la fascia del personale sanitario e per i lavoratori di strutture ospedaliere e delle Rsa.

Dal primo aprile decadrà inoltre anche la quarantena da contatto: l’obbligo di isolamento rimarrà soltanto per chi è stato effettivamente contagiato.

Quanto alla vita sociale, dal primo aprile non sarà più necessario mostrare il green pass per i ristoranti e i bar all’aperto, così come per l’accesso negli hotel (dal primo maggio ovviamente non sarà necessario neanche al chiuso). Inoltre, gli stadi ritorneranno ad avere una capienza del 100% (ma per accedere servirà ancora il green pass base).

Fino al 30 aprile servirà inoltre il green pass base per i trasporti a lunga percorrenza (non per salire su bus, metro o treni) e rimarrà l’obbligo dell’uso delle mascherine al chiuso.

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