La maggioranza che sostiene il sindaco Paolo Truzzu inizia a scricchiolare? Sembrerebbe di sì, dopo l’ultimo affondo da parte del gruppo Udc in Consiglio comunale. Non sono bastati i voti legali per procedere al riconoscimento di un debito fuori bilancio di circa 862 euro per onorare una sentenza della commissione tributaria. Una quisquilia che ha spalancato una voragine politica.
All’ordine del giorno c’era la delibera portata dall’assessore al Patrimonio Andrea Floris, in quota Udc, riguardante lo stanziamento della somma. Ma al momento delle dichiarazioni di voto il capogruppo Aurelio Lai ha minacciato di lasciare l’aula insieme ai quattro consiglieri dello stesso schieramento, seguiti dagli esponenti dell’opposizione. Non si è arrivati così al numero legale, con i 17 voti del centrodestra. Insomma, un piccolo tsunami dentro un bicchiere d’acqua. Ma anche un segnale chiaro: il termometro della stabilità di Truzzu inizia a segnalare un’allerta.
Lo staff del sindaco è in preallarme. Fonti vicine al primo cittadino sussurrano che non si capisce quale sia la fonte del malessere, né quale sia la strategia dell’Udc, visto che al momento non è stata fatta alcuna richiesta esplicita al sindaco: non una richiesta diretta, una critica o addirittura un assessorato.
Le interpretazioni del clamoroso schiaffo si sprecano. La più azzardata è che in ballo ci sia un nuovo piano politico del gruppo guidato da Giorgio Oppi. E come diceva Andreotti…
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