Gli autotrasportatori di tutta la Sardegna si sono fatti sentire questa mattina per protestare contro l’aumento vertiginoso del prezzo di benzina e diesel. Così come quello delle bollette dei contribuenti italiani, che vedono raddoppiati i costi di gas e luce. Il Governo studia un piano da attuare il prima possibile per rispondere alla crisi in atto. Il premier Draghi, insieme al Ministro della Transizione energetica Roberto Cingolani, ha presentato a Bruxelles un programma di aiuti alle famiglie e alle imprese, che stabilisca un tetto massimo per il gas in tutta l’Unione europea.
Non è detto, però, che la proposta venga accolta positivamente dall’intera comunità europa, dunque il piano B è lavorare a un decreto da approvare in tempi record per evitare ulteriori rincari. Tra i punti in corso di valutazione c’è anche il taglio delle accise su benzina e diesel per avere un risparmio immediato del 10 per cento. Precisamente, il Governo intende mettere un tetto massimo al prezzo sull’importazione di gas naturale in Italia: si parla di 100 euro a megawattora nel primo mese, 90 nel secondo e 80 nel terzo.
Da Bruxelles, però, non tutti sono concordi con la proposta del premieri italiano, poiché in questo modo i Paesi fornitori potrebbero decurtare l’offerta di materia prima all’Europa, scatenando dunque il caos. Per questo motivo si è passati a proporre il tetto solo in Italia, portando però il limite da 80 a 100 euro. Il rischio è che i Paesi fornitori dell’energia potrebbero fare dietrofront vendendo, di fatto, a un prezzo più alto, a Francia, Spagna e Germania.
Si arriva quindi a due soluzioni: la prima è una tassa sugli extra profitti delle società del settore, in modo da ridurre il costo delle bollette; la seconda vorrebbe imporre un tetto al prezzo del gas importato dalla Russia. In quest’ultimo caso, però, l’Europa dovrebbe essere unita.
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