“Abbiamo deciso di bloccarci. Nei prossimi giorni decideremo i dettagli. La gente ci deve appoggiare. Vogliamo i nostri diritti”. Gli autotrasportatori sardi lanciano un grido d’aiuto alle istituzioni per il caro benzina, che nella giornata di ieri ha superato i 2,40 euro al litro. Nella stessa giornata, in seguito alla riunione tenutasi in serata a Tramatza – conclusa alle 22 circa -, hanno proclamato uno sciopero per la giornata di lunedì 14 marzo.
Nel contempo, hanno iniziato a circolare decine di messaggi vocali su Whatsapp, in cui si sostiene che lo sciopero degli autotrasportatori sarà di 15 giorni. Messaggi che hanno generato il panico generale, creando file lunghissime fuori dai supermercati e ai distributori di tutta l’Isola, soprattutto nel Sud Sardegna. Un vero e proprio assalto agli scaffali e ai distributori di benzina.
Stando alle fonti ufficiali, però, la notizia non è stata confermata dagli operatori della Gdo, né dai sindacati, che avrebbero invece proposto uno sciopero sì, ma per la giornata di sabato 19 marzo.
“Faremo dei presidi. Nei prossimi giorni decideremo tutti i dettagli”, dicono gli autotrasportatori, che, vista la reazione dei residenti isolani, tengono a precisare: “Non faremo mancare il cibo, i prodotti di prima necessità, come latte e farmaci. Vogliamo i nostri diritti, vogliamo che il gasolio ci venga defiscalizzato, vogliamo avere la certezza dei pagamenti, giusti e regolari”.
Non manca, infine, un appello accorato: “La Regione deve assolutamente fare qualcosa, deve dare una mano a noi e a tutta la Sardegna”.
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