Sono passati quattro anni dalla morte di Davide Astori, indimenticato capitano del Cagliari prima e della Fiorentina poi, stroncato da arresto cardiaco il 4 marzo 2018 in un albergo a Udine mentre era in ritiro con la squadra viola. Una morte che non è stata solo una tragica fatalità che ha sconvolto i tifosi che lo hanno amato, ma probabilmente il frutto di valutazioni mediche sbagliate. Esattamente un anno fa infatti il tribunale di Firenze ha condannato a un anno di reclusione il professor Giorgio Galanti, unico imputato per la morte di Astori. Il medico, all’epoca Direttore sanitario della Medicina dello Sport e dell’azienda ospedaliera universitaria di Careggi, non avrebbe valutato in modo corretto alcune anomalie emerse durante la prova da sforzo fatta dall’atleta durante le visite sportive.
Questo è il ricordo della compagna Francesca Fioretti, riportato dal magazine Fanpage.
“Lo incontrai così, per caso, in un locale di Milano in cui non avremmo dovuto essere né io né lui. Cercavamo serenità e l’abbiamo trovata insieme. È arrivato nel momento giusto, Davide. Se lo avessi incontrato più giovane, quando sei irrequieta e insegui solo l’amore che provoca tormenti e sofferenza, non avrebbe funzionato.
Anche se ormai ho smesso di chiedermi perché sia successo proprio a noi e so che non ci sono risposte, mi consolo pensando che eravamo felici. Non avevamo litigato. Non vedevamo l’ora di rivederci. Dopo quella ca**o di partita ogni cosa avrebbe ripreso il suo corso.
Gli amici mi domandano: ma il 4 marzo hai dormito? e io penso che per me è 4 marzo ogni giorno.
Mi è caduta addosso una tragedia, una disgrazia così grande da cambiare per sempre la mia prospettiva sulle cose. È stato un anno straziante, difficile e impegnativo.
Prima ero solo Frà, una ragazza della mia età poi il destino mi ha rapinato. Con un furto mi ha rubato all’improvviso tutto quel che avevo e sono diventata Francesca.
Per me parlare di Davide al passato è impossibile. All’inizio, avevo paura di tutto. Per molti mesi non ho acceso la tv né ho dormito nella nostra stanza. Mi facevo accompagnare in bagno per lavarmi i denti, temevo di non essere più in grado di gestire mia figlia, ero terrorizzata dall’idea di volerle meno bene.
Davide, il ricordo di Davide, è diventato un po’ di tutti e io sono contenta che la sua memoria sia viva. Sento dire da tutti che era un uomo eccezionale ed è vero, lo era. Ma era anche riservato e non sono certa che tutto questo casino mediatico intorno alla sua figura in cui chiunque dice la sua, gli avrebbe fatto piacere”
– Francesca Fioretti sulla morte di Davide Astori – 4 anni senza Davide
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