Con un messaggio molto chiaro alla Regione: il futuro energetico della Sardegna deve essere deciso dal basso, tutti insieme, e non deve essere calato dall’alto, decine di persone hanno partecipato al sit-in promossa da Ades, assemblea per la democrazia energetica in Sardegna. Presenti delegazioni di circa venti associazioni.
Una riunione pacifica per chiedere che la transizione energetica sia promossa – spiega all’Ansa Ades – attraverso “incontri pubblici di auto-formazione e di costruzione di progetti collettivi di autonomia energetica incentrati su rinnovabili e sostenibilità”.
Sì alla riduzione dei consumi e all’efficientamento energetico e al risparmio delle risorse e al riciclo. No invece “al consumo di suolo e acqua, a progetti calati dall’alto, per i profitti di pochi, decisi senza il coinvolgimento delle comunità”.
No secco anche al metanodotto, ai depositi costieri, alle gasiere-rigassificatori nei porti o sulla costa, alle centrali a gas e alle reti cittadine.
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