foto d'archivio

Nella mattinata di ieri, diversi studenti cagliaritani si sono recati davanti alla sede di via Giudice Guglielmo dell’ufficio scolastico regionale con uno striscione: “Di scuola-lavoro non si può morire”. Il riferimento è a Lorenzo Parelli, studente di 18 anni, deceduto in fabbrica nella provincia di Udine nell’ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro.

“La morte di Lorenzo non è un incidente”, ha detto Mattia Perra, responsabile locale del Fronte della Gioventù Comunista. “In questi anni si sono già verificati gravi incidenti che hanno coinvolto studenti in stage Pcto, ma non è stata presa alcuna misura che tutelasse la loro sicurezza o che mettesse in discussione il sistema dell’alternanza scuola-lavoro”.

Per questo venerdì 28 gennaio si terrà una manifestazione di piazza, così come deciso a livello nazionale, per chiedere maggiori tutele e un radicale mutamento del concetto stesso di lavoro. “Tutte le forze politiche che hanno sostenuto e votato la ‘Buona Scuola’ hanno pesanti responsabilità su questa situazione. È un sistema marcio quello che insegna a milioni di giovani che è normale lavorare gratis senza diritti e sicurezza, per abituarli a un futuro di sfruttamento e miseria”, ha aggiunto Perra.

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