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Con l’arrivo delle festività natalizie torna a far discutere la questione del lavoro festivo nel settore del commercio: ovvero qual è l’interesse prevalente tra la sacrosanta necessità di riposo del lavoratore e quella dell’azienda a incrementare i propri introiti?

Nei giorni scorsi moltissimi negozi, in particolare catene di supermercati, hanno infatti annunciato la decisione di rimanere aperti nelle giornate di festa, il giorno di Natale, il 26 dicembre e il 1° gennaio. Una opzione introdotta dal governo Monti contro la quale però i sindacati di categoria si sono da subito opposti in quanto legittimerebbe un sistema senza regole penalizzando i lavoratori senza restituire alcun valore aggiunto al settore del commercio nel suo complesso e, anzi, rischiando di danneggiarlo.

“L’auspicio è che questa deriva venga arginata – hanno detto i segretari regionali Nella Milazzo (Filcams), Giuseppe Atzori (Fisascat) e Cristiano Ardau (UilTucs) – magari attraverso un confronto con le istituzioni locali che sancisca una regolamentazione delle aperture domenicali e festivi”.

Secondo i segretari “i lavoratori del commercio, in prima linea in tutta la fase di emergenza sanitaria, meriterebbero più rispetto anche per il modo con cui hanno affrontato gli ultimi due anni, con coraggio, responsabilità e disponibilità a svolgere la loro attività nell’interesse della collettività”. Una ragione in più per considerare “inaccettabile che vengano ripagati con la richiesta di ulteriore e inutile sacrificio, calpestando il loro diritto di stare a casa e godersi un meritato riposo in famiglia almeno nei giorni di festa”.

Insomma, i sindacati auspicano un atteggiamento di responsabilità anche dalle controparti: “Speravamo che le riflessioni fatte durante la pandemia sulla sostenibilità sociale e ambientale si concretizzassero con scelte coerenti – hanno aggiunto Milazzo, Atzori e Ardau – invece registriamo una tendenza opposta che privilegia sempre e comunque le ragioni della produttività a tutti i costi”.

I sindacati, nel ricordare a tutti i lavoratori che il lavoro festivo non è un obbligo e che si tratta di una richiesta che può essere declinata, annunciano che metteranno in atto tutte le azioni necessarie affinché i negozi restino chiusi in quelle giornate.

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