Si è svolto ad Aqaba, in Giordania, l’incontro tra autorità locali e specialisti del Cirem-Crenos (Università di Cagliari), Enas e Cooperativa produttori Arborea. L’iniziativa rientra fra le azioni finanziate dal Progetto Mediss (Mediterranean integrated system for water supplì – Programma cooperazione transfrontaliera 2014-20 Eni Cbc). Il percorso rafforza intese dell’ateneo su ambiti disciplinari differenti e in continuo sviluppo.

Il progetto coinvolge sei partner operanti in Sardegna, Palestina, Tunisia e Giordania. Mediss affronta il problema della disponibilità limitata d’acqua, comune in vari Paesi del Mediterraneo: quelli del Sud e dell’Est sono colpiti dalla siccità e Palestina, Giordania e Tunisia soffrono di carenza strutturale d’acqua, con meno di 500 metri cubi pro capite all’anno. La Sardegna è tra le regioni del Mediterraneo con meno risorse idriche e a più alto rischio di desertificazione. In molti Paesi la scarsità d’acqua determina una forte pressione sulla più importante fonte d’acqua, le falde sotterranee. “Nella nostra regione – dice Giovanni Sistu, responsabile scientifico del progetto, ordinario di Geografia del turismo, risorse ambientali e naturali – si ha una crescente domanda di risorse dai grandi bacini artificiali”.

Salvaguardia delle falde acquifere ad Arborea e riduzione del carico di nitrati nel comprensorio del centro dell’Oristanese. Questi i temi dell’incontro apertosi l’8 novembre alla Aqaba Water Company, importante water utility del Medio Oriente. All’evento sono stati presentati i primi risultati tratti da un impianto innovativo. Dati e prospetti sono stati illustrati dalla partnership italiana composta da Cirem-Crenos ed Enas, in collaborazione con Cooperativa produttori Arborea e il sostegno del Comune di Arborea e dell’Agenzia regionale Laore. Nell’incontro sono stati presentati i primi risultati dell’innovativo impianto pilota sperimentale per l’estrazione di fertilizzanti dai fanghi di risulta degli impianti di trattamento dei reflui della Cooperativa produttori. I lavori sono iniziati nel 2019 e hanno avuto un finanziamento di 2,4 milioni di euro (2,2 dall’Unione Europea).

“La missione in Giordania, dopo quasi due anni di incontri a distanza, ci ha consentito di verificare lo stato di avanzamento delle attività e i risultati delle azioni innovative per sostenere il bilancio idrico sostenibile dei paesi del partenariato Mediss (Autorità Palestinese, Italia, Giordania, Tunisia) aumentando la resilienza allo stress idrico e ai cambiamenti climatici. L’impianto sperimentale di Arborea – aggiunge Giovanni Sistu, docente della facoltà di Studi economici, giuridici e politici – è in funzione dal luglio scorso è ed finalizzato alla riutilizzazione degli effluenti degli impianti zootecnici per la produzione di fertilizzanti ‘puliti’, utilizzando tecnologie avanzate di stripping, in un’area sensibile per la presenza di nitrati nelle falde sotterranee”.

L’impianto pilota, sperimentato per la prima volta in Italia, tratta il digestato dell’impianto di valorizzazione energetica dei reflui zootecnici della Cooperativa. “Le unità di filtrazione a membrana rimuovono efficacemente l’ammoniaca dai flussi di acque reflue e le converte in solfato di ammonio, fertilizzante largamente utilizzato in agricoltura e dosabile senza danneggiare gli equilibri eco sistemici. Il monitoraggio della qualità del fertilizzante prodotto e – spiega il professor Sistu – l’avvio della sperimentazione in campo garantiranno la qualità dei risultati del progetto, si spera destinato a contribuire a risolvere un problema strutturale del comprensorio di Arborea e di altre aree isolane oggetto di indagine dagli enti territoriali competenti (Arpas, Laore, Agris eccetera.) e dalle Università di Cagliari e Sassari”.

Il contributo del progetto Mediss può costituire una significativa esperienza pilota per le altre aree che vivono il problema dell’impatto del carico di nitrati su suoli e acque superficiali e sotterranee. Un ruolo essenziale nella disseminazione dell’innovazione tecnologica è svolto da un programma di sensibilizzazione e ascolto degli utenti finali, specificamente immaginato per facilitare la co-pianificazione di soluzioni condivise al tema dell’inquinamento delle acque. Mediss affronta questi problemi e vuole favorire l’incremento dell’uso di acqua non convenzionale, principalmente acque reflue depurate (Tww, Treated waste water), contribuire alla desalinizzazione delle acque salmastre, e lavorare alla promozione delle Best agricultural practices (Bap) e delle energie rinnovabili.

Le singole azioni affrontano problemi specifici dei singoli territori coinvolti e sono sostenute da un programma di attività per rafforzare competenze delle comunità locali, conoscenza delle opportunità delle acque non convenzionali. Le azioni capitalizzano le tecnologie e introducono elementi o metodi innovativi. Le misure di networking, documentazione e comunicazione a livello transfrontaliero promuovono lo sviluppo delle capacità istituzionali e la trasferibilità dei risultati.

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