Notizie Approfondimenti Carcere femminile di Uta: da lunedì riapre la “parruccheria”

Carcere femminile di Uta: da lunedì riapre la “parruccheria”

Continua nella Casa Circondariale il progetto “Benessere dentro e fuori” per le detenute: nata nel 2017, grazie alla generosità di Elisabetta Atzeni, la Parruccheria si avvale della collaborazione gratuita di quattro parrucchiere, oltre che delle volontarie di SDR

Lavatesta, specchi, pettini, spazzole, forbici professionali, piastre e phon nonché shampoo, balsamo e lacca saranno impiegati per offrire una parentesi di femminilità a chi talvolta dietro le sbarre dimentica la propria identità. Lunedì prossimo, 15 novembre, si terrà infatti il nuovo appuntamento del progetto “Benessere dentro e fuori”, con taglio e piega gratuiti “serviti” da Alessia Lo Giudice. Accompagnata dalle volontarie, la professionista incontrerà le donne private della libertà per soddisfare le loro richieste. Il successivo appuntamento è previsto il 13 dicembre.

Nata nel 2017, grazie alla generosità di Elisabetta Atzeni, la “Parruccheria” della sezione femminile della Casa Circondariale di Cagliari-Uta, che si avvale della collaborazione gratuita di quattro parrucchiere, oltre che delle volontarie di SDR, ripropone gli appuntamenti mensili con la cura della persona.

“Per noi – afferma Paola Melis, presidente di Socialismo Diritti Riforme – è sempre un’esperienza nuova e ricca di spunti di riflessione quella che propone il progetto ‘Benessere dentro e fuori’ grazie anche al supporto dell’Area Educativa dell’Istituto e del PRAP. Un’iniziativa che valorizza l’immagine femminile e promuove strategie per favorire la serena convivenza delle donne detenute. Attivare un percorso di più attenta e profonda conoscenza di sé e di scambio di esperienze in un momento in cui si allentano le tensioni e si ritorna alla normalità. Fondamentale la collaborazione con le Agenti Penitenziarie oltre che le Educatrici”. “Nel frattempo – ricorda Maria Grazia Caligaris – sono anche ripresi i colloqui settimanali che le socie SDR tengono con i detenuti che ne fanno richiesta. Occasioni di scambio culturale e di più approfondita conoscenza delle problematiche che donne e uomini vivono durante il periodo della detenzione”.

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