Anche la Sardegna partecipa al primo Congresso nazionale dei Paesaggi rurali storici italiani, che si terrà a Firenza dal 5 al 7 novembre. Un evento che rappresenterà un ideale viaggio tra i paesaggi italiani, da Pantelleria agli oliveti monumentali della Puglia, dai limoneti di Amalfi a Montepulciano, da Assisi alla Valtellina, dal Valdobbiadene alla Valpolicella. Tra i paesaggi d’eccellenza, anche quello dei vigneti storici del Mandrolisai, unico paesaggio sardo accreditato e insignito del riconoscimento di “Paesaggio rurale storico d’Italia”.
Al Mandrolisai l’onore di aprire la sessione dei Paesaggi, dopo gli interventi di Centinaio, Agnoletti, Ceccarelli, Cenni, Yoshihide, Ambrosio, Caner, Onorati e Scanavino. Il Mandrolisai sarà presentato dall’intervento tecnico-scientifico del professor Sandro Dettori. Il convegno proseguirà nelle giornate successive con i Tavoli di lavoro nuova pac, riservati ai rappresentanti dei paesaggi, e il Mandrolisai andrà a confrontarsi con Pantelleria, Lamole, Valetellina, Valle di Cembra, Soave, Valdobbiadene e Valpolicella.
Domenica, a conclusione del dibattito con ospiti di eccezione, i rappresentanti dei Paesaggi firmeranno il documento di impegno alla costituzione della associazione nazionale dei Paesaggi rurali storici italiani e istituiranno il comitato promotore.
“Si tratta di una occasione storica – dice il sindaco di Atzara Alessandro Corona – dopo il percorso degli ultimi anni che ci ha visto protagonisti di iniziative che hanno portato al riconoscimento nazionale del paesaggio policolturale ‘I vigneti del Mandrolisai di Atzara e Sorgono'”.
“Essere annoverati tra le grandi eccellenze italiane è sicuramente un fatto molto positivo – prosegue Corona – che darà grande visibilità al nostro territorio. Le nostre amministrazioni, senza alcun supporto dalle istituzioni superiori, hanno creduto fortemente in questo percorso e se oggi il Mandrolisai è tra le eccellenze paesaggistiche italiane lo dobbiamo alla costanza di chi ha saputo tutelare questo bene comune con il sacrificio e il lavoro che ci ha permesso di attuare politiche di valorizzazione concrete”.
“Ora dobbiamo continuare a lavorare per valorizzare la bellezza unica di un territorio che ha ampi margini di miglioramento e che rappresenta un esempio da seguire anche per altre zone della Sardegna. Ci auguriamo che anche la Regione Sardegna sappia cogliere la portata di questa iniziativa anche in chiave di sviluppo economico per le zone rurali”, conclude Corona.
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