È polemica per la presenza di Alessandro Zan in una scuola di Oristano dove il deputato Dem ha parlato agli studenti del ddl sull’omotransfobia appena stoppato dal Senato. Due esponenti di Fratelli d’Italia hanno immediatamente annunciato un’interrogazione al ministro della Pubblica Istruzione Patrizio Bianchi.
“Troviamo davvero grave che il deputato Zan sia stato ospitato in una scuola a Oristano per fare propaganda al suo ddl appena bocciato dal Senato – hanno scritto Paola Frassinetti e Ella Bucalo, rispettivamente vicepresidente della Commissione Cultura e responsabile istruzione FdI e responsabile scuola FdI -. Non dovrebbero esistere due pesi e due misure e questo ricordando le proteste che c’erano state circa un anno fa quando una Preside in Sicilia avrebbe voluto invitare Giorgia Meloni, che non ne era ancora al corrente, a presentare il suo libro sulla base di un progetto presentato dalla scuola”. “Nel primo caso – continuano – un deputato va per parlare di una sua proposta di legge peraltro appena respinta, nel secondo Giorgia Meloni avrebbe dovuto presentare il suo libro in un progetto che prevedeva che un autore presentasse un libro. Per questo interrogheremo il Ministro Bianchi per capire come si sono precisamente svolti i fatti e come mai nelle scuole si usano metodi diversi a seconda del partito al quale appartiene il parlamentare invitato”.
“Le proteste dei sedicenti ‘patrioti’ sono goffe e inconcludenti – ha replicato la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd) -: è assolutamente normale e rientra nell’autonomia delle scuole ampliare l’offerta didattica approfondendo temi di attualità non solo politica ma soprattutto sociale. Chi più competente del collega Zan per parlare di una legge che ha occupato i media e coinvolto cittadini e associazioni per settimane? E non si instaurino paralleli impropri con chi ci pubblicizza i propri libri. Forse la destra suppone che con l’affossamento proditorio della legge debba anche calare una cortina di silenzio sull’omofobia e analoghe violenze o intolleranze, ma si rassegnino perché il tema dei diritti resterà sempre di attualità. E non perché lo dice il Pd ma perché le persone con i loro problemi e le loro esigenze non spariscono a comando della destra. Nascondere, rimandare, dirottare le grandi questioni del costume civile in Italia – ha aggiunto la deputata dem – è stato uno dei grandi limiti che ha impedito alla destra di essere un interlocutore dinamico della società, interprete invece solo delle istanze di conservazione. Ai surreali riferimenti alla ‘propaganda comunista’ non mette conto rispondere, tanto sono ridicoli e fuori dalla realtà, o forse – ha concluso Mura – un curioso sintomo di nostalgia per il passato”.
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