“Chi credeva che il morbo della lingua blu fosse archiviato o comunque efficacemente contrastato sbagliava: evidentemente, laddove serviva accelerare per sconfiggere il virus, abbiamo rallentato. La nuova epidemia di febbre catarrale dimostra che è stato un errore abbassare la guardia, oggi le aziende agricole e di allevamento tornano a pagare un prezzo troppo alto. La moria di capi ovini, in diverse zone della Sardegna è un danno che rischia di assumere proporzioni enormi se non saremo in grado di porvi un freno”. Così i consiglieri dei Riformatori Sara Canu (capogruppo in Consiglio regionale) e Michele Cossa, che parlano di una “catastrofe che rischia di colpire l’intero comparto ovino” e annunciano la presentazione di un emendamento al provvedimento omnibus che verrà discusso la prossima settimana, finalizzato proprio a sostenere il comparto.
“Il morbo che colpisce gli ovini con febbri alte, mastiti ed elevata abortività si sta continuando a sviluppare su buona parte del territorio, con indici di contagio che ne stanno ingigantendo le proporzioni – spiegano i- Non possiamo stare a guardare, dobbiamo temere che questo virus dilaghi e cercare di contrastarlo con tutti gli strumenti possibili. Le denunce che arrivano dai territori parlano di danni enormi sul ciclo riproduttivo degli animali, con un numero considerevole di aborti e morti di capi adulti, confermati dalle Associazioni di categoria che all’unanimità chiedono attenzione massima alla Regione. L’emendamento dei Riformatori sardi che ci auguriamo possa essere accolto per il bene di un comparto nevralgico per l’economia sarda – concludono Cossa e Canu – rappresenta la presa di coscienza della situazione drammatica che già oggi interessa la quasi totalità del territorio regionale”.
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