Ha aderito all’offerta di un appartamento in locazione, ma invece di pagare l’affitto è riuscito a truffare la proprietaria della casa sottraendole dal conto in banca la somma corrispondente alla mensilità che avrebbe dovuto sborsare. Così alla donna, una insegnante 41enne vedova di Lanusei residente a Cagliari, non è rimasto che denunciare l’accaduto. Stamattina i carabinieri della Stazione di San Bartolomeo hanno depositato un’informativa di reato redatta a conclusione di un’attività di indagine che era stata intrapresa a seguito della querela formalizzata il 13 luglio scorso dalla vittima.
La donna aveva pubblicato un annuncio sul noto portale Internet “Subito.it” nel quale aveva offerto in locazione a chi fosse interessato un appartamento di sua proprietà in centro a Cagliari. Aveva ricevuto la chiamata di uno sconosciuto che aveva affermato di voler aderire alle richieste della donna, che ipotizzava un canone di €720 mensili per poter concedere l’utilizzo della propria abitazione, aveva poi indotto l’interlocutrice a recarsi presso uno sportello bancomat ove avrebbe avuto riscontro dell’accredito del canone pattuito. Affidandosi alle parole di quell’uomo e seguendo le indicazioni telefoniche dello stesso, la malcapitata aveva preso a digitare sulla tastiera dell’impianto i tasti che man mano le venivano suggeriti. Una volta completate tali operazioni, la donna richiedeva all’impianto ATM un estratto conto dal quale emergeva però che il proprio conto non si era arricchito bensì impoverito dei €720 richiesti per la prima mensilità. Resasi conto di essere caduta in un crudele tranello, chiamava ancora lo sconosciuto per chiedere ragione di quanto aveva fatto, ma questo aveva ormai fatto perdere le sue tracce. La donna correva quindi dai carabinieri della Stazione di San Bartolomeo presso i quali redigeva e sottoscriveva un’accurata puntuale denuncia-querela sulla scorta della quale i militari, con la collaborazione dell’istituto bancario e del gestore telefonico cui faceva capo l’utenza utilizzata dal truffatore riusciva ad identificarlo in un 24enne napoletano. L’utenza telefonica risulta essere intestata invece a un trentenne egiziano che però ha svariate centinaia di schede Sim intestate e che dunque dovrebbe essere semplicemente un prestanome, forse addirittura inconsapevole dell’utilizzo della sua identità per l’apertura di numerosi contratti telefonici.
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