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Tutto è iniziato il 2 agosto 2021, quando un gruppo di studenti universitari che si dicono contrari all’obbligo della certificazione verde ha creato la pagina Facebook “Studenti Contro il Green Pass”. Per loro, la misura adottata dal Governo Draghi non è altro che “uno strumento di controllo sociale, di limitazione della democrazia e dei diritti ad essa connessi, un ricatto politico inaccettabile”. 

Il gruppo social, seguito da oltre undicimila utenti web, invita tutti gli studenti universitari ad opporsi al Green Pass, al tamponea pagamento o gratuito che sia – e al vaccino, e pretendere l’accesso negli ambienti universitari senza la certificazione verde. In un mese il gruppo si è esteso e ha trovato diversi sostenitori anche in Sardegna, e precisamente a Cagliari, dove è nato il gruppo Telegram “Studenti Contro il Green Pass Cagliari”, una chat privata dove ci si scambiano pareri e commenti riguardo le nuove linee guida in tema di Covid dettate dal Governo Draghi. Non tutti, però, sono graditi.

“Sono entrato nel gruppo Telegram, ma sono stato bannato prima che io potessi scrivere un singolo messaggio”, ci racconta il presidente dell’associazione studentesca universitaria Reset-Unica e iscritto alla facoltà di Medicina all’Università di Cagliari, Francesco Piseddu. “Capisco che possano avere idee diverse dalle mie, ma il problema è un altro: nella chat è stato fatto il mio nome e cognome, insieme a quello di altri miei colleghi, in un tentativo di denigrazione, di ‘caccia al nemico’. Semplicemente perché noi siamo favorevoli al Green Pass e, senza dubbio, al vaccino”.

L’associazione Reset-Unica, infatti, si è fatta portavoce già dall’inizio della pandemia di una campagna di sensibilizzazione a favore della somministrazione vaccinale. Il suo presidente, avendo intrapreso un percorso scientifico lo sa bene: “I vaccini sono efficaci – sostiene Francesco – e sono l’unico modo per un ritorno graduale alla normalità. In tutto e per tutto in linea con le evidenze scientifiche. In rari casi, ad alcune persone con patologie soprattutto autoimmuni non è consigliato di fare il vaccino se si teme una riattivazione della malattia, ma sarebbe opportuno garantire loro di seguire comunque le lezioni in presenza se lo desiderano”.

Niente da fare, gli oppositori della certificazione verde non hanno gradito l’ingresso di Francesco e altri suoi colleghi all’interno della chat e, appena dopo averli eliminati dal gruppo, qualcuno ha anche proposto di hackerare i loro profili social: “Il clima è così teso – prosegue Francesco – che queste persone trovano intelligente chiamarci ‘Lobotomizza UniCa’, pianificare di ‘infiltrarsi’ nei nostri canali per studiarci di nascosto… a quale scopo? Per anticipare che cosa? Per interagire in che modo? So che questa infiltrazione è avvenuta anche in altri gruppi, a cui esprimo massima solidarietà”.

In un ambiente, quello universitario, che dovrebbe essere aperto alla diversità di opinioni e promuovere il confronto tra posizioni discordanti, talvolta opposte, le cose oggi sembrano andare diversamente.

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