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“È necessario mettere in campo interventi straordinari ed emergenziali per arginare la carenza dei medici di famiglia soprattutto nelle zone più periferiche e meno densamente popolate della Sardegna. Ci sono sedi in cui i bandi di assegnazione medico sono andati deserti e nessun medico ha manifestato interesse al convenzionamento”. A sollevare nuovamente la questione della carenza dei medici di base in Sardegna è stato il consigliere regionale Fausto Piga (Fratelli d’Italia), durante l’audizione in Commissione Sanità del Commissario straordinario di Ares Massimo Temussi e del Direttore generale dell’assessorato alla sanità Marcello Tidore sullo stato della sanità regionale.

“La carenza dei medici è la conseguenza di una programmazione miope del passato e per quanto concerne i medici di famiglia abbiamo ereditato un arretrato enorme, persino sedi vacanti dal 2014 – ha ricordato Piga -: questa maggioranza ha fatto diversi bandi per assegnare le sedi vacanti e ha già messo le basi per superare le inefficienze aumentando le borse di specializzazione dei giovani medici, tuttavia i frutti arriveranno fra qualche anno ed è per questo che con coraggio servono soluzioni emergenziali immediate per arginare la mancanza dei medici”.

Tra le soluzioni immediate discusse in commissione sanità quella di agevolare l’impiego dei medici pensionati che si rendessero disponibili per effettuare sostituzioni.

“Mi risulta che c’è un medico in pensione disponibile ad occuparsi dei pazienti di Seulo ed Esterzili – ha spiegato Piga – una soluzione che seppure a tampone metterebbe al sicuro l’assistenza sanitaria di base nell’immediato”.

“Permettere ai medici pensionati di effettuare le sostituzioni è tra le soluzioni suggerite anche dal sindacato Snami – ha detto -: a tal fine in commissione il DG Tidore ha riferito di essersi preso la responsabilità di fare un’interpretazione estensiva che desse la possibilità ai pensionati di poter essere nuovamente riassunti in una situazione di emergenza massima. Ora si sta approfondendo il tema economico-contrattuale perché oggettivamente è la prima volta che si valuta una soluzione simile”.

Stando a quanto emerge l’ostacolo da superare per l’impiego dei medici pensionati è soprattutto di natura economica e contrattuale: un nodo che ATS e Assessorato alla Sanità cercherà di chiarire in tempi brevi anche alla luce delle norme nazionali e deroghe che disciplinano la materia.

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