Proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale rappresentato da aree protette, parchi e siti storici lungo l’itinerario della transumanza, l’antica pratica della pastorizia che consiste nella migrazione stagionale del bestiame nel Mediterraneo e nelle Alpi. Sono gli intenti del progetto “CAMBIO VIA” (CAMmini e BIOdiversità: Valorizzazione Itinerari e Accessibilità per la Transumanza) che, in sintonia con gli obiettivi Onu della Agenda 2030 intende utilizzare i fondi Ue (Interreg), mira ad “aumentare la fruibilità materiale e immateriale del ricco patrimonio dello spazio transfrontaliero e insulare, che verrà potenziata per testare un nuovo modello di rete ambientale che riconosca il valore economico, storico-culturale, turistico e ambientale di prodotti tradizionali, biodiversità e percorsi rurali di Toscana, Liguria, Sardegna, Regione Sud e Corsica.
Nel 2019 l’Unesco ha proclamato la transumanza patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La migrazione stagionale del bestiame nel Mediterraneo e nelle Alpi è una tradizione che affonda le sue radici sin dalla preistoria. Negli ultimi due anni è cresciuto l’interesse per un fenomeno che testimonia, oggi come ieri, un rapporto equilibrato tra uomo e natura e un uso sostenibile delle risorse naturali, temi all’ordine del giorno, guardando appunto all’attuazione dell’Agenda 2030 e al raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile e, naturalmente, alle risorse del PNRR.
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