I giorni chiave sono due. Il primo è martedì 31 agosto, giorno di monitoraggio preso in considerazione dalla cabina di regia che analizzerà i dati della “questione sarda”- Il secondo è venerdì 3 settembre, data in cui si decideranno gli eventuali cambi di colore delle regioni. Se il trend si conferma quello di questi giorni non ci sono speranze: il passaggio della Sardegna in zona gialla arriverà lunedì 6 zona gialla?
Per rimanere in zona bianca i contagi Covid non devono essere superiori a 50 ogni 100mila (ora siamo a 144), i letti occupati in terapia intensiva non superiori al 10 per cento (abbiamo raggiunto il 12) e il 15 per cento di degenti con sintomi in area medica (siamo al 15).
Di più: l’Isola rischia la zona arancione, per cui i casi devono essere più di 150 ogni 100mila abitanti, i ricoveri in terapia intensiva superiori al 20 per cento e i ricoveri in area medica oltre il 30 per cento.
Gli ospedali, e anche questo è un dato di fatto, sono in affanno.
Con 50mila sardi che non vogliono vaccinarsi, il numero dei ricoveri cresce con tempi di degenza sempre più lunghi e meno spazi di assistenza per chi soffre di altre patologie, con un progressivo crollo dell’attività di prevenzione, delle visite, degli esami, degli interventi chirurgici.
“L’emergenza sta portando al rallentamento di tutta l’assistenza ai pazienti no Covid” – conferma Sergio Marracini, direttore sanitario del presidio ospedaliero unico di Cagliari.
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