Tutto cambia nei cieli italiani, ma gattopardescamente non cambia nulla. Anzi. Per la Sardegna le cose rischiano decisamente di peggiorare. Il passaggio di consegne tra la Newco Ita e la vecchia Alitalia, che avverrà ufficialmente il prossimo 15 ottobre, rischia di lasciare la nostra isola ancor più isolata. Attualmente il nuovo vettore che nasce dalle ceneri della compagnia di bandiera non prevede alcun collegamento con gli scali di Cagliari, Olbia e Alghero. Tanto meno i voli in continuità territoriale che Alitalia, nella lunga teoria di proroghe del regime agevolato per i sardi, ha sempre e comunque garantito almeno su Roma e Milano.
I biglietti Ita sono in vendita per le tratte previste dal 15 ottobre a marzo 2022, ma non è possibile prenotare quelle da e per la Sardegna: “Non è stato possibile procedere con l’operazione richiesta. Ti invitiamo a riprovare”, è la risposta del sito
Ormai è chiaro che la mancata ennesima proroga della continuità territoriale (la nuova compagnia aerea, infatti, non può subentrare ad Alitalia e sobbarcarsi gli oneri di servizio del vecchio regime) rischia di produrre un danno incalcolabile all’economia dell’isola e di assestare una durissima botta al fondamentale diritto alla mobilità dei sardi.
“Ancora una volta la Sardegna rischia di perdere il regime di continuità aerea, indispensabile per garantire il diritto alla mobilità dei sardi, per l’incapacità manifesta della Regione Sardegna”, scrivono i parlamentari sardi del Movimento 5 Stelle, Nardo Marino, Lucia Elvira Evangelista, Mario Perantoni, Alberto Manca, Ettore Licheri, Emiliano Fenu, Lucia Scanu, Luciano Cadeddu e Paola Deiana.
“Secondo il protocollo del 2010, stipulato tra Stato, Regione Sardegna ed Enac, è di competenza esclusiva del presidente della Giunta regionale la convocazione della Conferenza di servizi alla quale spetta la valutazione degli oneri di servizio pubblico – evidenziano i rappresentanti del movimento – . Il Governo subentra nella seconda fase con l’emanazione di un decreto che contiene il cosiddetto “allegato tecnico”, che si basa proprio sulle richieste avanzate dalla Regione”.
“In questi due anni di giunta Solinas – dichiara in particolare Nardo Marino, deputato M5S e componente della Commissione Trasporti – abbiamo presentato diversi atti formali alla Camera del Deputati per avere ragguagli circa la situazione della Continuità territoriale aerea. Nell’ultima audizione alla Commissione Trasporti, così come nell’ultimo documento inviatoci dall’assessore regionale ai Trasporti, abbiamo avuto rassicurazioni sulla corretta gestione di quanto necessario per garantire la prosecuzione della continuità aerea. La realtà – denuncia il parlamentare – è che a pochi giorni dalla scadenza del regime di continuità e nonostante le numerose proroghe concesse, il Governo non ha ricevuto da parte della Regione, in tempo utile per evitare l’ennesima crisi del regime di continuità, alcuna richiesta ufficiale proveniente dalla Conferenza di servizi. Si aggiunga poi che Ita non possiede i titoli per subentrare nella attuale proroga”.
Secondo il parlamentare olbiese, dunque, vista l’incapacità della Giunta regionale autonomistica, l’unica soluzione è che sia il Governo ad avocarsi le competenze in materia. “Considerato il grave rischio che sta correndo l’Isola e i suoi abitanti proporrò di dare immediata attuazione al mio Ordine del giorno, già approvato dal Governo nel luglio del 2020, con il quale chiedevo che venisse sospeso il protocollo del 2010 e che fosse il Governo a subentrare alla Regione in materia di continuità aerea”.
“Non possiamo più chiedere proroghe del vecchio regime”, chiudono i parlamentari precisando che in materia l’Antitrust si è espresso in modo perentorio. “Lavoreremo per chiedere al Governo un provvedimento urgente: una misura di contenimento nel rispetto di quanto stabilito dalle norme Ue o attraverso il regolamento Ce 1008 del 2008 oppure, ancora, sfruttando gli orientamenti del 2014 in materia di aiuti di Stato compatibili per l’instaurazione di nuove rotte”.
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