Si attendeva da qualche settimana ormai il concerto gratuito di Salmo, che lo stesso aveva annunciato sui suoi social, per aiutare i paesi colpiti dagli incendi in Sardegna. Nessuno sapeva il dove né il quando, se non che sarebbe stato senza dubbio nell’Isola venerdì 13 agosto.
Detto fatto, il rapper di Olbia si è fatto trovare nella sua città natale, sotto la ruota panoramica, per 40 minuti di live. Inutile dire che nel giro di pochi minuti si è creata una calca di migliaia di persone sotto il palco, tanti senza mascherina né distanziamento.
Salmo ha iniziato il concerto soffermandosi sulla crisi che versa il settore dello spettacolo e della cultura in generale: “Io stamattina non sapevo che fare e ho scritto una lettera allo Stato italiano. Caro signor Stato vorrei ricordarle che quasi tutti i settori lavorativi in Italia sono ripartiti. L’unico settore dimenticato da Dio e dallo Stato è quello dell’arte e dello spettacolo. Non possiamo fare i concerti. Ci hanno detto di fare i live con poche persone, tutti distanziati e seduti. Signor Stato noi vogliamo alzarci e saltare. La musica, la cultura e l’arte sono importanti quanto lo sport”.
Tutto giusto, se non fosse che nei fatti si è replicato esattamente ciò che è accaduto durante la serata degli europei di calcio, quando migliaia di tifosi si sono riversati nelle piazze e nei locali di tutta Italia per festeggiare la vittoria contro la squadra inglese. Certamente con numeri diversi, ma non dimentichiamo che la città di Olbia, soprattutto nei mesi estivi, pullula di turisti e ci vuole ben poco, in una situazione come quella odierna in Sardegna in cui i contagi continuano a salire, a creare un nuovo, intollerabile, focolaio di positivi al Covid.
Il rapper ha poi invitato i suoi fan a seguire le direttive degli esperti: “Dobbiamo fare di tutto per vaccinarci”. E fin qui tutto bene, ma è mancato un pezzo che avrebbe dovuto risuonare più o meno così: “Dobbiamo continuare a indossare la mascherina e mantenere il distanziamento”, così come ribadito più volte dagli stessi esperti.
Dal primo luglio, poi, è possibile partecipare anche ai concerti al chiuso seguendo le direttive a riguardo: non si può superare il 25% della capienza massima e, complessivamente, i cinquecento spettatori, non potranno eccedere le mille persone. Limite da applicarsi anche agli eventi e alle competizioni sportive. È una misura, questa, fatta proprio per far ripartire i live ma senza allentare la presa.
La variante Delta, si sa già da qualche mese, non fa troppe distinzioni tra vaccinati e non, perciò le misure precauzionali sono ancora valide finché non si sarà raggiunta la tanto desiderata “immunità di gregge”.
La stessa che permetterebbe a tutti i lavoratori, compresi quelli dello spettacolo, di ripartire con maggiore serenità e una prospettiva futura a più ampio raggio.
C’è poi un ultimo neo che è venuto fuori riguardo l’organizzazione del concerto: come mai non è stato fatto nell’Oristanese, che proprio in questo momento avrebbe giovato di un live tenuto da un rapper così conosciuto? Sono diversi gli eventi, e i concerti, organizzati in queste settimane nel Montiferru per far tirare un respiro di sollievo ai commercianti e i ristoratori del posto. Lo si è fatto, ad esempio, con il Festival Vulcani – Blues nel Montiferru, tenutosi a Santu Lussurgiu, tra i paesi ad aver maggiormente sofferto in quest’ultimo periodo, nella serata di sabato 7 agosto, nel rispetto delle norme Covid.
Perché Salmo non avrebbe potuto fare lo stesso? Sarebbe stata un’occasione unica per far sentire la propria vicinanza agli abitanti del posto e vedere coi propri occhi cos’è successo in quelle terribili giornate e magari sì, si sarebbe risvegliata qualche coscienza.
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