Superano sicuramente il centinaio le aziende agricole interessate dagli incendi nell’Oristanese. Ma anche migliaia di animali morti (pecore, capre, mucche, cavalli, asini e tante api) e soprattutto alberi di olivo e scorte di foraggio andate in fumo, cosi come fienili e altri mezzi. Ai costi economici e sociali si somma una vera catastrofe ambientale con lecci, roverelle e sughere secolari andati in fumo. È la prima stima dei danni fatta dalla Coldiretti Sardegna che chiede alle istituzioni un intervento immediato per assicurare la vitalità e la permanenza sul territorio attraverso il ripristino del potenziale produttivo agricolo, zootecnico, dei terreni e delle strutture agricole danneggiati o distrutti.

“Abbiamo chiesto all’assessorato all’agricoltura di attivare la misura 5.2 del Psr a burocrazia zero dopo una immediata attivazione di una task force che possa rilevare i dati delle perdite subite dalle aziende agricole”, afferma il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba. “Apprezziamo anche l’iniziativa del presidente Solinas per un grande progetto di riforestazione di uno dei più importanti polmoni verdi della Sardegna che dovrà vedere protagoniste le aziende agricole – aggiunge il presidente Battista Cualbu – a cominciare dai tagli necessari sul bruciato e per la sistemazione del frascame per contrastare il dissesto idrogeologico, in un progetto di economia circolare in cui si tutela il suolo e si integra il reddito delle aziende agricole che presidiano il territorio”.

Anche la Cia-Agricoltori Italiani fa appello al Governo nazionale chiedendo soluzioni rapide e risorse straordinarie per far fronte all’emergenza economica e ambientale in Sardegna. In particolare, l’associazione agricola propone l’erogazione in via straordinaria, immediata e automatizzata, l’80% degli anticipi Pac agli agricoltori e allevatori sardi, senza oneri o costi aggiuntivi.  “Chiediamo al Governo di attivarsi subito per far fronte a questo disastro economico e ambientale con l’impiego tempestivo di fondi dedicati al ripristino immediato delle attività aziendali e al ristoro dei danni subiti da intere comunità, affinché il territorio possa ripartire con tutte le attività economiche”, dichiara presidente di Cia nazionale, Dino Scanavino.

Cia-Agricoltori Italiani ritiene che, una volta conclusa la conta dei danni, non sia rimandabile una profonda riflessione sulla necessaria messa a punto degli strumenti di prevenzione e intervento sulla piaga degli incendi in Sardegna: “se è vero che la macchina della Protezione civile ha funzionato evitando alla nostra Isola di piangere altre vittime, è altrettanto vero che potenziare e migliorare le strategie per combattere gli incendi, individuando ed eliminando i punti deboli del sistema, possa solo essere d’aiuto affinché catastrofi come questa che stiamo vivendo in questi giorni, non si ripetano”.

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