La conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, riunita per definire l’iter del Ddl Zan, ha stabilito che la presentazione degli emendamenti al provvedimento dovrà avvenire entro il 20 luglio alle 12.
Il vertice era stato convocato dal presidente della commissione Giustizia Andrea Ostellari: “Invito la presidenza a convocare una conferenza della capigruppo per valutare se c’è la disponibilità a continuare quel dialogo che avevamo intrapreso in quel tavolo politico che aveva dato ottimi frutti e sulla base del quale, secondo me in 15 giorni, potremmo arrivare a un testo condiviso e quindi permettere a quest’aula di votare con una buona maggioranza, un’ampia maggioranza, un testo migliore senza quelle criticità sollevate da tanti e forse da troppi”.
“Il mio appello è molto semplice: si faccia un accordo sui punti legati all’articolo 1, 4 e 7 e, fatto questo, si chieda a tutte le forze politiche di portare la discussione alla Camera entro 15 giorni”, queste le parole del senatore e leader di Italia viva, Matteo Renzi, in Aula, in relazione agli articoli contestati, tra cui quello che definisce l’identità di genere.
“La disponibilità c’è da parte dei molti gruppi, in questi giorni ho sentito molte personalità sia a sinistra che nel centrodestra intervenute indipendentemente da quello che il capo politico dichiara. Quindi è necessario, prima di procedere a votare un provvedimento che ha delle criticità, di valutare se c’è la disponibilità politica e questa a mio avviso esiste nella maggioranza”, ha dichiarato il presidente della commissione Giustizia del Senato e relatore del ddl Zan Andrea Ostellari, riferendo dei lavori fatti finora nella commissione.
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