“Il SS. Annunziata è da diversi giorni una polveriera. Il pronto soccorso vive una situazione insostenibile, con punte anche di 160 accessi giornalieri di cui almeno la metà diventano poi ricoveri che vanno a ingolfare i vari reparti presenti all’ospedale civile. Si è arrivati alla saturazione dei posti letti in Medicina d’urgenza, nelle Medicine interne, in Geriatria e per finire in Rianimazione, anche lì sono comparse le barelle. In somma tutti i reparti sono in grandissima sofferenza perché si ricovera oltre la capacità strutturale. Le barelle stipate, la carenza cronica delle dotazioni organiche unite alle ferie estive, obbligatorie per contratto, non fanno che aggravare la situazione”. Lo denuncia, attraverso una nota stampa, il sindacato Nursing Up, Segreteria Provinciale di Sassari.
“Il Personale Infermieristico, nonostante le criticità, ha sopperito a queste enormi lacune con grande dedizione, spirito di sacrificio, passione e professionalità in modo tale da garantire a tutti i pazienti il diritto alla salute. Ma quanto possono reggere? Quanto può reggere il SS. Annunziata in questa situazione? Il Territorio dell’Assl Sassari non offre nessun paracadute, la mancanza di programmazione e di una Sanità territoriale capillare non fanno altro che veicolare ricoveri ordinari e urgenti nello stesso ospedale che dovrebbe invece essere deputato alle Urgenze/Emergenze e alle alte specialità. Visualizzando il sito della Regione che monitora l’affluenza dei Pronto Soccorso del Nord Sardegna si capisce quanto il SS. Annunziata sia attualmente sotto ‘attacco’. Mediamente, ogni giorno il PS di Alghero ha un’affluenza inferiore del 50% e quello di Ozieri arriva al addirittura al 70%. Non sarebbe opportuno ridisegnare e riorganizzare l’assistenza in modo da poter gestire le patologie meno gravi sul territorio? Bisogna superare la visione assistenziale con l’ospedale come fulcro centrale”, si legge nella nota.
“La maggior parte dei pazienti che transitano nei PS sono affetti da problematiche che non richiedono una ospedalizzazione ma, in mancanza dell’assistenza territoriale, non è possibile ovviare altrimenti. Sarebbe ora di pianificare e realizzare un Territorio strutturato che preveda l’attivazione di Reparti a guida Infermieristica a Thiesi e Ittiri, l’attivazione di ambulatori gestiti dall’Infermiere di famiglia, la realizzazione di un servizio Hospice per pazienti in fin di vita ma soprattutto attraverso un maggior dialogo fra Aou Sassari e Assl Sassari che dovrebbero collaborare per realizzare un sistema assistenziale finalmente efficiente e che risponda al bisogno di salute. Non possiamo sempre rimproverare la popolazione se ingolfa i Pronto Soccorso e i reparti ospedalieri per ricevere le cure necessarie per il proprio benessere ma piuttosto è chiara la responsabilità di chi gestisce il sistema sanità, oramai troppo distante dalle esigenze dei propri cittadini. Il nostro intento è quello di stimolare una politica illuminata che possa riformare la Sanità territoriale con la mission di modernizzarsi velocemente per essere al passo con le esigenze della popolazione Il SS. Annunziata di Sassari non è il solo ad essere al tracollo e non manca molto tempo perché si arrivi ad una implosione del sistema con un blocco totale delle attività e questo nonostante la lezione che la pandemia ci sta insegnando quotidianamente”, concludono dal sindacato.
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