La Guardia di finanza ha scoperto un traffico di ‘souvernirs’ ambientali depredati in Sardegna e venduti sul web nel 2020. E quest’anno i controlli in porti e aeroporti saranno ancora più stringenti. Sulla scorta delle direttive impartite dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Sassari infatti, i finanzieri del Gruppo di Olbia in servizio all’aeroporto “Costa Smeralda” ed i porti di Olbia e Golfo Aranci, in piena sinergia con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ed avvalendosi dell’ausilio delle Unità Cinofile e dei Baschi Verdi, hanno incentivato i controlli in materia ambientale con particolare riferimento al traffico di animali e vegetali protetti (i così detti controlli Cites) e quelli a contrasto del fenomeno della sottrazione di sabbia, ciottoli, sassi e conchiglie dagli arenili dell’Isola.
Sulla base di una specifica e delicata attività di informazione, costantemente effettuata nel tempo dalle Fiamme Gialle sassaresi e condotta sul web e sui principali siti di e-commerce, è stato infatti rilevato un vero e proprio business illegale attraverso numerosi annunci che pubblicizzavano la vendita di sabbia, conchiglie o pezzi di granito provenienti dalle spiagge più rinomate della Sardegna, anche a prezzi rilevanti. Nonostante la sensibile diminuzione del numero di turisti nell’Isola, la scorsa stagione estiva si è conclusa con il sequestro di oltre 100 kg di tali minerali e fossili e con la segnalazione al Servizio Territoriale dell’Ispettorato Ripartimentale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna di Tempio Pausania di 41 persone, verbalizzati in violazione alla Legge Regionale n. 16/2017 che prevede, oltre al sequestro, una sanzione pecuniaria da 500 a 3.000 euro, con importo conciliabile a 1.000 euro.
I procedimenti amministrativi, avviati per gli illeciti in materia ambientale riscontrati, hanno consentito entrate alla Regione Sardegna di importi superiori ai 13.000 euro mentre per coloro che non hanno inteso avvalersi della definizione agevolata della sanzione in misura ridotta, il Corpo Forestale invierà le ingiunzioni di pagamento previste dalla legge. Al termine del previsto iter, lo scorso 1° giugno, i materiali sequestrati e custoditi nella caserma delle Fiamme Gialle di Olbia sono stati consegnati al Corpo Forestale e della Regione Sardegna di Tempio Pausania, per essere ricollocati negli arenili di provenienza da cui erano stati illecitamente asportati.
Con l’approssimarsi della nuova stagione estiva, il dispositivo di contrasto a tali illeciti sarà ulteriormente potenziato, come da intese intercorse a livello provinciale tra la Guardia di Finanza di Sassari e l’Agenzia delle Dogane e Monopoli.