Dalla Super League all’Uefa, da Donnarumma a Paratici, da Conte ai dubbi su Ronaldo, dai problemi della Figc a quelli della Lega e per guardare in casa Cagliari, da Godin a Nainggolan, da Nandez a Cragno. Ovvero un solo filo conduttore: i bilanci. Il sistema calcio non regge più e costa troppo anche per i cinesi che vogliono risanare le casse delle loro colonie finanziarie milanesi e ‘costringono’ Conte a cambiar aria. Ma qualsiasi siano le cause della crisi ormai c’è la paura, concreta e di tutti, che il collasso del ‘sistema calcio’ sia dietro l’angolo. E chissà che una scossa non sia salutare.
Non lo nasconde neppure il presidente della Lega Paolo Dal Pino che all’indomani dell’ultima gara di campionato ammette ai microfoni di Radio Anch’io Sport: “Il nostro sistema (Serie A, ndr) ha 5 miliardi di euro di debiti e negli ultimi 18 mesi ha perso oltre un miliardo di euro. Il tema del risanamento si pone ormai con grande urgenza. Perché la sostenibilità del sistema è a rischio”.
E’ ormai urgente quindi “necessità di porre dei tetti ai costi della Serie A per riportare in equilibrio i bilanci, facendo sacrifici e avviando una trattativa con le associazioni dei calciatori e degli allenatori per arrivare ad una riduzione degli ingaggi, ormai insostenibili”. Più che un avviso è un ultimatum quello di Dal Pino
In questo contesto vanno inquadrate le parole del Ds del Cagliari Stefano Capozucca che ha chiaramente parlato di ridimensionamento dopo il colloquio di tre ore e mezza a Milano con Semplici (“Mai stati dubbi sulla sua riconferma“) e Giulini per disegnare il Cagliari del futuro: “Dobbiamo programmare la prossima stagione pensando a qualche cessione, con un occhio attento alle offerte e sistemare l’organico dove ci sono carenze”. E precisa: “Il Cagliari è una società sana ma non possiamo permetterci l’ingaggio di Godin (3,27 milioni di euro lordi, secondo Calcio&Finanza)”, che intanto si gode il buen retiro in Uruguay. Su Nainggolan, nonostante la volontà del giocatore di stare a Cagliari, poche speranze perché “l’Inter non è assolutamente intenzionata a fare sconti e a venire incontro al Cagliari”. Rugani idem: “Non rientra nei nostri piani per un discorso economico”.
Poi c’è l’interrogativo Cragno che, se fino a ieri sembrava fuori dalle vicende del calciomercato, è entrato inevitabilmente nel vortice delle ‘porte vuote’ aperto dalla vicenda Raiola-Donnarumma-Milan, così come Nandez, che ha addosso gli occhi di tante big europee, e non più incedibile: “Il suo futuro non dipende solo da noi, lo determina il mercato (36 mln la clausola per avere il suo cartellino) e sono i contratti che portano il giocatore a chiedere di andare via. Nel futuro del Cagliari Nandez ha un posto importante ma se ci sarà un’offerta sarà valutata”. Tradotto: prima il bilancio, poi avanti con Semplici e soprattutto con prudenza e con un occhio attento alla Primavera.
Ma questa incertezza agita i tifosi. Il neppure tanto celato obiettivo ‘salvezzina’ fa letteralmente scoppiare le pagine dei social, soprattutto dopo l’impresa di ieri notte in Europa League del Villareal. “Una città di 50mila abitanti ai vertici del calcio europeo. Perché – si domandano i tifosi rossoblù – noi non possiamo? Basta con la solita salvezzina, bisogna cambiare mentalità”. Atalanta e Sassuolo dimostrano che si può fare, allora perché non pensarci anche a Cagliari?