“Oggi, mercoledì 12 maggio, si celebra la giornata mondiale della fibromialgia, occasione opportuna per sensibilizzare i cittadini sulla patologia dolorosa e invalidante che colpisce in Sardegna circa tremila persone, in prevalenza donne. Un gesto sicuramente significativo quello di illuminare il Bastione di Saint Remy di viola e richiamare l’attenzione su una patologia così importante”, scrive Rossella Pinna, prima firmataria dell’interrogazione presentata dal gruppo consiliare del Partito democratico sullo stato di attuazione della L.R. n. 5 del 18 gennaio 2019 ‘disposizioni per il riconoscimento, la diagnosi e la cura della fibromialgia‘.
“In occasione di questa celebrazione – prosegue Pinna – viene da riflettere sul fatto che la Sardegna sia dotata da oltre due anni di una legge regionale specifica, la n.5 del 18 gennaio 2019 e rimasta purtroppo inattuata. Nonostante l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) abbia riconosciuto la fibromialgia fin dal 1992 e sebbene siano passati quasi tre decenni dall’inserimento nel prontuario di classificazione internazionale delle malattie, in Italia, ad oggi, non è riconosciuta tra le malattie croniche invalidanti per le quali è prevista l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria. Riconoscimento invece presente nella legge regionale dedicata”.
Con l’interrogazione viene reiterata “la necessità di dare attuazione alle leggi e risposte concrete e certe ai cittadini. Questioni che devono essere al centro dell’attività del legislatore regionale, magari illuminandole con l’attenzione che meritano i problemi di salute delle persone”.
“Vorremmo conoscere, – prosegue l’interrogazione dei democratici- qualora ci fossero, gli impedimenti ad istituire il tavolo tecnico, a dare forma e struttura alla rete sarda della cura della Fibromialgia. Soprattutto, vorremmo venissero attuate tutte le disposizioni presenti della legge regionale dedicata, ed in particolare quelle previste dall’articolo 7 che, in considerazione del fatto che ancora la patologia non è presente nei Lea, prevede di esentare parzialmente o completamente i malati dal costo di partecipazione alle spese mediche”.
Nella nota stampa, il Partito democratico sottolinea come sia “la politica che le Istituzioni dovrebbero farsi carico del diritto alla salute”, ma purtroppo “si resta alla superficie di una solidarietà formale delle istituzioni ai malati di fibromialgia. In Sardegna sono circa tremila i pazienti riconosciuti e meriterebbero una attenzione sincera e concreta più che l’ipocrita vicinanza testimoniata dai fasci di luce colorata”.
“Parlo di ipocrisia, – prosegue Rossella Pinna-, perché dal 2019, e lo ribadiamo con quest’altra interrogazione, esiste in Sardegna una legge regionale che non è mai stata attuata. Destino simile ha avuto anche la legge sull’Endometriosi, rimasta solo sulla carta. Eppure gli strumenti delineati nelle due leggi potrebbero essere di enorme aiuto per le persone affette dalle due patologie, entrambe subdole e dolorose, capaci di creare enorme disagio e dolore a chi ne soffre”.