Sono stati condannati all’ergastolo Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, i due americani accusati dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso con 11 coltellate a Trastevere. È quanto deciso dalla Prima Corte d’Assise di Roma.
In Aula era presente anche la vedova di Cerciello, che ha dichiarato, tra le lacrime, “oggi è stata messa la prima pietra per una giustizia nuova”.
Il difensore di Finnegan Lee Elder farà appello perché “questa sentenza rappresenta una vergogna per l’Italia. Qui c’è un ragazzo di 19 anni che è stato aggredito”.
Ricostruendo le fasi della drammatica colluttazione, il rappresentante dell’accusa ha spiegato che “i carabinieri si sono qualificati, hanno mostrato il tesserino ed erano in servizio: si sono avvicinati frontalmente, non alle spalle. Cerciello non è stato ammazzato con una coltellata ma con undici fendenti in meno di trenta secondi. La vittima non avuto il tempo di elaborare nessuna difesa attiva” e comunque “avrebbe potuto poco anche se fosse stato armato e non lo era”.