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Covid, Sassari, oltre 130 negazionisti a Palmadula: “Siamo cittadini del regno sovrano di Gaia”

Convegno clandestino interrotto dalla Forestale, 63 persone identificate e multate

Controlli per il rispetto delle norme anti-Covid nel fine settimana del Corpo Forestale della Regione sarda. Ieri, domenica 25 Aprile, una telefonata pervenuta alla Sala Operativa dell’Ispettorato Forestale di Sassari segnalava la presenza di numerose macchine e persone in campagna a Palmadula, del Comune di Sassari. Immediatamente è stata inviata sul posto una pattuglia di agenti che ha accertato la presenza di circa 70 auto, fra cui alcuni caravan, e un assembramento di oltre 130 persone in evidente atteggiamento festaiolo.

Considerata la preoccupante dimensione numerica dell’assembramento e le possibili conseguenze connesse al mantenimento dell’ordine pubblico, la sala operativa ha disposto l’invio sul posto di diverse pattuglie del Corpo dalle Stazioni di Ittiri, Castelsardo, Alghero, Asinara, Base navale di Porto Torres e del Nucleo investigativo di polizia forestale, per un totale di circa 30 agenti. Contestualmente è stata informata la Prefettura di Sassari.

Lo stupore più grande gli uomini e le donne del Corpo Forestale lo hanno avuto al momento della identificazione delle persone presenti. La quasi totalità di loro, in un primo momento, rifiutava di dare le proprie generalità e esibire un documento di identità o riconoscimento. Quasi tutti dichiaravano di essere “cittadini del regno sovrano di Gaia” o appartenenti alla “Repubblica de Sardinia” e in quanto tali, sostenevano di essere soggetti liberi e sovrani della loro prerogativa e rappresentanza. Di fatto dichiaravano di non appartenere alla Stato Italiano e di conseguenza ne disconoscevano le leggi, comprese le norme di divieto imposte in materia di Covid. Motivo per cui avevano deciso di incontrarsi e fare festa all’aria aperta in campagna. Molti di loro esibivano documenti di identità “fatti in casa” o addirittura rifiutavano l’identificazione da parte del personale forestale. Diversi provenivano da Cagliari.

Nessuno di loro aveva addosso la mascherina di protezione delle vie respiratorie perché fortemente convinti che il virus SARS-19 non era altro che una invenzione delle ‘grandi multinazionali della farmaceutica’. Stante la situazione potenzialmente “esplosiva” per l’ordine pubblico, sul posto è arrivato anche il Capo dell’Ispettorato Forestale di Sassari, Giancarlo Muntoni, e il responsabile del settore della vigilanza Commissario capo Antonio Sanna. “Quello che abbiamo rinvenuto non era il semplice spuntino fra quattro amici ma un numerosissimo e pericoloso assembramento di persone, oltre un centinaio, compresi tanti bambini, in totale dispregio delle norme anti_Covid. Persone incoscienti e tutte riottose a ridurre i rischi di contagiarsi e contagiare anche gli altri, compresi i colleghi Forestali intervenuti per fare il loro lavoro”. Così il Direttore dell’Ispettorato Forestale. Invitati tutti i presenti a mantenere la calma e collaborare per l’identificazione, si procedeva alla contestazione delle infrazioni previste dalle norme anti Covid.

Complessivamente, sono state identificate 63 persone, controllati circa 70 auto e contestate 63 violazioni alle norme antiCovid e in particolare quelle indirizzate alla prevenzione di eventuali assembramenti non consentiti e il mancato utilizzo di sistemi di protezione delle vie respiratorie. “Sono al vaglio le posizioni di alcuni convenuti – spiega il Direttore Giancarlo Muntoni -, nei confronti dei quali potrebbe configurarsi un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del codice penale: delitti colposi contro la salute pubblica, che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica”.