“La Segreteria Slc- Cgil Sardegna esprime estrema preoccupazione per la nota vicenda relativa alla presenza del Direttore Artistico Luigi Puddu alle Nuove Terme di Sardara. Le ormai quotidiane notizie su questi accadimenti, presenti sui media locali e nazionali, espongono la Fondazione a un evidente danno di immagine che certamente non pongono in buona luce davanti all’opinione pubblica il Teatro e i tanti lavoratori e lavoratrici che con grandissima responsabilità, nonostante il difficile momento pandemico, stanno continuando a svolgere il loro lavoro con la massima diligenza e il massimo impegno”. Così in una nota il sindacato, in merito alla presenza al pranzo ‘proibito’ di Sardara del direttore del Teatro Lirico di Cagliari.
“La nostra Confederazione regionale ha espresso da subito una netta posizione rispetto alle notizie sul pranzo di Sardara che condividiamo sia ‘un’offesa gravissima ai lavoratori in affanno, alle imprese in crisi e a tutti i cittadini stremati dall’emergenza sanitaria con familiari che hanno perso la vita a causa del Covid‘”, prosegue il comunicato della sigla. “Come Slc-Cgil riteniamo si tratti di un tema etico e morale che richiede necessariamente una presa di distanza netta e delle scelte chiare da parte degli Organi di Dirigenza di questo Teatro”.
La Slc-Cgil tiene a precisare che sia “superfluo ricordare il ruolo delle nostre Istituzioni Comunali e Regionali nelle scelte strategiche del Teatro ed è prioritario per la Slc- Cgil Sardegna che gli attori coinvolti agiscano per ripristinare all’interno della Fondazione un clima di fiducia, credibilità, serenità e di buon lavoro, che consenta di svolgere le attività nel miglior modo possibile anche in vista delle aperture, auspicabilmente imminenti, del Teatro al pubblico”.
Insomma, “la vicenda” non può “cadere nel dimenticatoio”, scrive ancora il sindacato, “anche e soprattutto alla luce del confronto in essere sulla pianta organica che determinerà il futuro della Fondazione, in termini di prospettive, di crescita e di valorizzazione di tutte le risorse umane e che non vogliamo possa pregiudicare o condizionare in alcun modo la discussione. La serietà della discussione – termina la nota – impone chiarezza su ruoli e comportamenti”.