Nuovo rinvio per lo sfratto della famiglia Moi di Quartu Sant’Elena che dopo oltre 50 anni di duro lavoro nell’artigianato si è trovata in gravi difficoltà economiche al punto che è stata messa all’asta la prima casa.
Anche oggi in tanti si sono presentati davanti ai portoni dell’abitazione e ancora una volta, grazie all’impegno dell’avvocato Appeddu, lo sfratto è stato rinviato.
“Siamo pronti a incatenarci e impedire lo sfratti, questa è una famiglia che ha bisogno di aiuto in piena emergenza sanitaria”, avevao affermato i promotori della protesta tra i quali ci saranno i rappresentanti della Federazione Europea per la Giustizia, il Coemm e Italia Sovrana, ma fortunatamente non è servito.
La famiglia Moi, composta dal padre Giovanni (debitore, invalido al 100% di 87 anni), dai figli Moravio (invalido al 75% di 53 anni) e Roberta (malata oncologica), e dalla nipote Dania con il compagno Stefano e il figlio minore Nicola (di 13 anni). Tutti residenti (tranne Roberta che, per potersi sottoporre alle cure chemioterapiche con un minimo di tranquillità, era costretta ad allontanarsi) nella palazzina oggetto del procedimento esecutivo è stata sostenuta in queste ora anche dall’imprenditore monzese, Sergio Bramini, consulente del ministero dello Sviluppo.