Se in Sardegna la vaccinazione è in ritardo, non è perchè manca il personale: ce lo spiega un medico di Medicina Generale di Cagliari in una lettera inviata alla Redazione di Cagliaripad. Lo sfogo del dottore arriva subito dopo l’intervento del Presidente della Regione, Christian Solinas, nel quale attribuisce la lentezza della campagna vaccinale alla ‘mancanza di medici di base’.
“In qualità di medico di Medicina Generale, mi sento in dovere d’intervenire su questa campagna di disinformazione – scrive – portando alla vostra attenzione una versione differente, maturata da persona direttamente coinvolta nei fatti. Il problema della campagna vaccinale in Sardegna (io esercito la professione a Cagliari) non è sicuramente la carenza o la scarsa disponibilità degli operatori. Il sottoscritto, insieme a moltissimi colleghi della regione, ha insistentemente chiesto di poter vaccinare nel proprio ambulatorio o negli HUB dell’ATS, dando la propria disponibilità sulla piattaforma dedicata. Mi sono recato presso il servizio vaccinazioni e la farmacia del ‘Binaghi’, ospedale di riferimento, per ‘elemosinare’ qualche fiala (che non mi è stata data) per i miei pazienti allettati e per quelli maggiormente a rischio. Ho selezionato i miei oltre 1500 pazienti per età e patologie, mi sono dotato dei kit certificati per il trasporto delle fiale e delle siringhe adatte (completamente a mie spese) e del necessario per affrontare eventuali emergenze durante la vaccinazione. Per adesso, l’unica risposta che ho ottenuto è che non ci sono vaccini per i medici di famiglia”.
Come puntualizza lo stesso sanitario nella lettera, “da moltissimi anni i medici di Medicina Generale vaccinano tutta la popolazione italiana contro l’influenza. Lo abbiamo sempre fatto velocemente, evitando i disagi che attualmente si affrontano negli HUB (per esempio, lunghe attese sotto la pioggia, il vento e il freddo) e potremmo farlo anche nella campagna contro il COVID”. In altre parole, si può affermare con certezza che “il problema non è la mancanza di medici, ma la mancanza di vaccini e, soprattutto, di una buona organizzazione”.
Coinvolgere sin dall’inizio i medici di base avrebbe potuto velocizzare la campagna di vaccinazione regionale. “Se la Regione Sardegna e l’ATS, insieme al precedente governo, fossero riusciti a coinvolgere da subito i medici del territorio – prosegue la lettera – si sarebbe potuto vaccinare un numero molto più alto di pazienti, molto più rapidamente e con molti meno disagi per la popolazione. Credo che il Presidente Solinas, l’assessore alla Sanità, il Commissario Temussi e le altre figure di rilievo coinvolte, dovrebbero chiedere scusa a quei tantissimi medici che, come il sottoscritto, non si sono mai tirati indietro e che si sono sentiti, in questa occasione come in altre, relegati al ruolo marginale di ‘riserve’ e investiti del ruolo di ‘capro espiatorio’. Dr. Roberto Serra”.