Si parla di riaperture in Italia, che potrebbero essere anticipate già al 26 aprile in base all’evoluzione della situazione pandemica nazionale, ma gli esperti invitano a non abbassare la guardia.
“I numeri non sono ancora così buoni da abbattere le restrizioni ed è presto per togliere il coprifuoco. Ma sono fiducioso e penso che le riaperture siano ‘irreversibili: non dovremo più temere di dover chiudere, visto che la campagna vaccinale avanza”, ha dichiarato il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri che, intervistato dalla Stampa, ha invitato le forze politiche “a non correre sul coprifuoco. Portare l’R0 di molto sotto lo 0,8 permetterà alleggerimenti. Ma ora l’incidenza nei contagi è ancora alta”.
Sulla questione si è espresso anche Gianni Rezza, capo Prevenzione ministero Salute e membro del Cts, che a Repubblica ha spiegato: “Nel momento in cui si allenta, è normale che l’epidemia possa ripartire e un rischio riaperture c’è, ma abbiamo un sistema di allerta precoce per intervenire subito.
“Il rischio accettabile per un epidemiologo è zero – ha sottolineato Rezza – per un economista può essere 100 e per chi ha dovuto chiudere un’attività è ancora più elevato. È legittimo che la politica trovi una sintesi e saranno cruciali le due-tre settimane successive. Potrebbero avere via libera rapidamente i test salivari: sono affidabili ormai quanto il tampone”.