Se ne parla da anni, le denunce dei sindacati di Polizia penitenziaria rincorrono Provveditori e Direttori degli Istituti di pena sardi, con un unico filo conduttore: sovraffollamento e carenza di personale. E quando si parla di personale non si intendono solo agenti ma anche personale sanitario ed educativo. Solo per agenti di Polizia Penitenziaria la pianta organica del Dap prevede 1842 agenti nelle dieci carceri sarde, tra colonie penali e case di reclusione.

Gli agenti sono invece 1370, che nella quotidianità, considerando malattie, congedi, ferie e permessi o distacco non arrivano a 1290, con una carenza di 428 unità. Manca per esempio il Garante dei detenuti: “Da ormai 10 anni, nonostante le sollecitazioni e le numerose tragedie, il Consiglio regionale non ha ancora nominato il Garante dei diritti dei detenuti, come stabilito dalla legge regionale del 7 febbraio 2011″, afferma Roberto Deriu, consigliere regionale del Pd, che analizza l’emergenza nei 10 istituti di pena sardi.

“La situazione delle carceri sarde è sempre più critica soprattutto a causa dell’alto numero di detenuti e della grave carenza di personale della Polizia penitenziaria. Senza un intervento urgente si rischiano pesanti ripercussioni e problemi di sicurezza”. “Non pensiamo soltanto ai diritti sociali e civili delle persone detenute nei penitenziari sardi, per cui ho già sollecitato la Regione affinché nomini il Garante dei diritti dei detenuti, previsto dalla legge regionale del 7 febbraio 2011 – spiega Deriu –.

Anche tra gli agenti di Polizia penitenziaria si riscontrano tanti disagi psicologici e fisici, dovuti in primo luogo alla sproporzione con l’elevato numero di carcerati”. Una discrepanza che, secondo il consigliere dem, “rallenta le normali attività di osservazione e trattamento dei detenuti e incide negativamente sulla progettualità, a breve e lungo termine, vanificando il lavoro, l’impegno e la professionalità profusa da tutto il personale che opera all’interno degli istituti sardi”.

Per questo motivo, l’esponente del PD chiede “di aumentare l’organico e di migliorare le condizioni di lavoro all’interno delle carceri isolane. C’è bisogno di più tutele per i dipendenti, al fine di rendere più umano il lavoro svolto da tutti i poliziotti penitenziari, garantendo così una gestione efficace della sicurezza del sistema di prevenzione pena”.

“Aumentare la presenza di personale che opera nelle carceri – conclude Deriu – significa migliorare la condizione sia dei detenuti che degli agenti di Polizia penitenziaria, con la possibilità di attivare percorsi di reinserimento sociale per i detenuti, evitando di rendere il carcere un luogo di mero contenimento e stigmatizzazione”. “Ad oggi – spiega Giovanni Villa, segretario regionale generale della Fns Cisl – su 10 carceri abbiamo solo 5 direttori che, in considerazione che devono fare ferie e assenze varie, sono costretti ad occuparsi anche di 3 o 4 penitenziari contemporaneamente, E’ semplicemente assurdo.

Mancano le figure dei dirigenti in pianta stabile per coprire tutti i Comandi delle carceri. Infatti Sassari-Bancali, a Nuoro e Mamone sono senza. A Mamone arriva 1 volta la settimana, massimo 2 volte, il Comandante di Arbus-Is Arenas. A Bancali il comando è affidato ad un Ispettore cosi come a Nuoro- Badd’e carros e Mamone. Non ci sono altre regioni in Italia messe male come la Sardegna – dice Villa – e questo nonostante abbiamo un terzo di detenuti “eccellenti” nel circuito AS e in regime di 41bis.

Ancora tre Colonie che invece di essere il fiore all’occhiello dell’Amministrazione sono in continua decadenza. Tutto questo è veramente assurdo”, conclude Villa.