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Durante un’audizione alla Camera, il ministro Vittorio Colao ha affermato che se l’Unione europea ha posto come obiettivo la digitalizzazione entro a 10 anni, “noi vogliamo essere più ambiziosi e mettiamo obiettivi a 5 anni: al 2026 vogliamo che il 70% della popolazione usi l’identità digitale e sia digitalmente abile, portare il 75% delle Pa italiane a usare servizi Cloud, raggiungere almeno 80% dei servizi pubblici erogati online e 100% famiglie e imprese raggiunte dalla banda ultra larga”.

La strategia digitale “deve aiutarci a cogliere le opportunità della crisi attuale. Ha davanti a sé tre grandi incognite. Quella del ritardo, quella dell’inclusione e quella delle competenze. Alla prima porremo rimedio con gli interventi infrastrutturali. Sulla seconda interverremo insistendo sulla digitalizzazione come condizione abilitante della cittadinanza. Affronteremo la terza incognita creando e incentivano idee e conoscenze, nel medio periodo con investimenti di persone e, nel breve, sostenendo le amministrazioni nella migrazione” prosegue Colao. “La tecnologia digitale è la nostra occasione per riportare il nostro paese tra i leader europei. Attraverso l’applicazione del PNRR abbiamo l’opportunità di partecipare tutti attivamente al lavoro dei 5 importantissimi anni davanti a noi”.

E spiega: “Agcom fa le mappature delle coperture in essere, Infratel chiederà impegni a 3 anni, faremo convergere tutto in uno schema solo, sia per la fibra ma anche per il 5G e stiamo valutando come rendere queste mappature ‘molto impegnative'”.