Botta e risposta tra il deputato e critico d’arte Vittorio Sgarbi e la consigliera regionale Desirè Manca, in quota Cinquestelle.
La vicenda nasce durante la visita di Sgarbi in Sardegna al museo Brigata Sassari poiché, come dichiarò la stessa consigliera in un comunicato, “in Italia i musei sono chiusi, in Sardegna quello della Brigata Sassari si apre per una visita guidata assolutamente vergognosa”.
Per Desiré Manca è “vergognoso”, è la “manifestazione della casta sarda, della politica dei privilegi, che oggi si dimostra nella sua arroganza”.
La risposta di Vittorio Sgarbi non si è fatta attendere: “Questa signora qui, tale Desirè Manca, una sopravvissuta dei 5 Stelle, da alcuni giorni sbraita contro le mie visite in Sardegna. Una totale analfabeta istituzionale che non conosce, lei consigliere regionale (a sua insaputa) le prerogative dei deputati (anche le sue). Invece di dichiarare sciocchezze, la signora avrebbe fatto meglio a unirsi al mio gruppo. Avrebbe appreso molte cose (che ovviamente non sa) sulla sua Isola, ma soprattutto avrebbe conosciuto lo stile architettonico sobrio del romanico sardo. Cosa che avrebbe giovato al suo, di stile”.
Il giorno successivo, il deputato ha dedicato un secondo post alla Manca, pubblicando una foto della consigliera regionale con in mano un mezzobusto di Mussolini: “Questa tipa qui, con il busto di Mussolini tra le mani e il sorriso asinino, è quell’analfabeta istituzionale di Desiré Manca, consigliera ‘sopravvissuta’ dei 5 Stelle in Sardegna. Da giorni ‘richiama’ me alle regole da rispettare. L’apologia del fascismo è reato. Credo che in quanto a rispetto delle regole, sia l’ultima a poter parlare. I sardi non meritano simili rappresentanti”.
Da qui, la replica della consigliera del Movimento 5 stelle: “Ormai sta diventando un appuntamento quotidiano, un’ossessione di un poveretto in cerca di distrazioni dal suo miserevole quotidiano. Anche oggi il povero Sgarbi ha deciso di abbaiare come nel suo stile, mi pare di vederlo, s’iscuru, mentre urla e sbava. Per il signore in questione, oltre ad essere una ‘sopravvissuta’ ed una ‘analfabeta’, avrei commesso un reato, farfuglia di richiami e, molto molto più grave, ahimè, avrei un sorriso asinino”, scrive su Facebook. “Sui reati non posso rispondere, non saprei valutare, non sono un avvocato e non ho avuto occasione di frequentare i tribunali come il signore in argomento, tribunali tra l’altro spesso frequentati dal lato sbagliato con risultati nefasti (per lui), quando si dice esperienza sul campo”.