“La conversione a Covid Hospital dell’ospedale Marino ha fatto saltare i due reparti di ortopedia. Gli stessi, senza rispondere a una scrupolosa programmazione, sono stati inseriti in maniera unilaterale tra l’Azienda Ospedaliera Universitaria e l’Arnas AOB, le due uniche strutture ospedaliere no Covid dell’area cagliaritana. Tutte le specialistiche assistenziali e le specificità ortopediche e traumatologiche inserite nei diversi ospedali Covid Free, oltre a far sospendere preziose attività come la Neuroribilitazione del Brotzu, hanno anche di fatto generato una completa promiscuità”. Lo denuncia l’Unione sindacale di base (USB) con una nota stampa indirizzata al Presidente della Regione, Christian Solinas e all’assessore alla Sanità, Mario Nieddu. Una delle attività sospese,”è individuata al Policlinico Universitario, in quanto la specialistica ortopedica è stata inserita nel reparto chirurgico identificato come blocco G, creando un sovraccarico di lavoro a tutto il personale coinvolto nei diversi processi assistenziali”.

“Mentre nelle diverse aziende si ha difficoltà a reperire tutte le figure professionali, medici, infermieri , OSS ,tecnici delle professioni sanitarie, personale assistenziale dell’emergenza-urgenza, i Pronto Soccorso, i reparti internistici, le unità operative chirurgiche, i reparti di emergenza e urgenza e le varie diagnostiche/interventistiche sono allo stremo” prosegue il sindacato. “Come se non bastasse tutto questo dall’1 marzo 2021 al Brotzu è stata adottata in forma sperimentale la predisposizione organizzativa per il turno notturno con un solo Operatore Socio Sanitario che risponde alle esigenze del dipartimento delle Neuroscienze che identifica al proprio interno 3 reparti ben distinti: Stroke Unit, Neurologia e Neurochirurgia”.

L’USB Sanità, quindi, ha richiesto “con fermezza al Commissario Straordinario, Dottor Paolo Cannas, l’immediata sospensione della disposizione sino a quando non verranno integrati tutti gli operatori indispensabili in ogni reparto e chiariti tutti gli aspetti normativi e nel contempo certificate le garanzie di tutela che devono essere inserite nel Documento della Valutazione dei Rischi”.

Insomma, conclude Usb, “non sarà tollerabile che gli OSS vengano utilizzati come trottole per un misero salario e nello stesso tempo vengano coinvolti in pericolose dinamiche organizzative che mettono a rischio operatori e pazienti, solo per una malcelata inadeguatezza gestionale”.