“Mentre i seulesi gli davano da mangiare, Pino Ledda con l’ex sindaco ha venduto il loro Dna. Scappa o sei morto”. È la scritta riportata su alcuni volantini abbandonati alcuni giorni fa in alcune strade di Seulo. Le minacce sono indirizzate al ricercatore Pino Ledda che alcuni anni fa si era occupato del progetto SharDna sul Dna dei centenari sardi, che aveva coinvolto anche alcuni abitanti di Seulo.
Una vicenda intricata, culminata con il fallimento della società e la vendita dei dati al laboratorio Genos a Perdasdefogu da cui da cui poi sparirono 25mila campioni nel 2016. Per il presunto furto a novembre dello scorso anno il gup del Tribunale di Lanusei ha deciso il non luogo a procedere per i 10 indagati. Adesso la vicenda viene rispolverata con questo volantino di minacce. Il ricercatore ha presentato una formale denuncia ai carabinieri che hanno avviato tutti gli accertamenti e già informato la Procura.
Il sindaco di Seulo, Enrico Murgia, ha precisato che “mercoledì, appena saputa la notizia, ho convocato la Giunta e lo stesso Pino Ledda. Abbiamo manifestato il grande dispiacere e una sincera solidarietà condannando il gesto vile. Abbiamo inoltre parlato del progetto della longevità e dell’importanza per il museo in realizzazione nel centro polifunzionale”.
L’Amministrazione, inoltre, ha tempestivamente convocato una riunione di Consiglio comunale per venerdì 12 alle ore 18, presso la palestra comunale, per informare la popolazione dell’accaduto.