Il rapper catalano è stato accusato e condannato per il reato di ingiuria alla corona spagnola e incitamento del terrorismo.

Dei 15 attivisti finiti in manette sabato scorso a Barcellona per le manifestazioni in sostegno del rapper Pablo Hasel, 6 sono risultati essere anarchici italiani.

A renderlo noto sono stati, durante una conferenza stampa, il consigliere degli interni catalano, Miquel Samper, e la sindaca di Barcellona Ada Colau. Secondo i dati in loro possesso, delle 15 persone arrestate per “comportamento violento”, almeno una metà sarebbero da collocare nel quadro del movimento anarchico, di questi 6 italiani (tra cui una donna), un francese e un catalano.

Il consolato italiano si è attivato per prestare assistenza ai connazionali in attesa di conoscere i dettagli riguardo ai reati contestati.

L’arresto di Pablo Hasél e le manifestazioni in suo favore

Il rapper catalano è stato accusato e condannato per il reato di ingiuria alla corona spagnola e incitamento del terrorismo. I giudici hanno ritenuto oltraggioso il testo di una sua canzone intitolata “Juan Carlos el Bubon”, in cui viene preso di mira il re emerito finito poi in uno scandalo finanziario con l’Arabia Saudita.

Dopo due settimane di proteste, sabato scorso vi è stata l’ennesima manifestazione, con circa 4mila attivisti in piazza a Barcellona. Proteste che si inseriscono sullo sfondo del più complesso quadro dei movimenti separatisti della Catalogna. Durante la manifestazione, in buona parte pacifica, un piccolo gruppo di attivisti si è dimostrato violento e ha eretto barricate, danneggiato negozi, uffici, sportelli bancari, un hotel e dato fuoco ad una camionetta della polizia.