Medici compatti: non ci sono le condizioni in Sardegna per ospitare il deposito di scorie nucleari. Per questo Ordine e Isde hanno inviato al ministero della Salute un elenco di osservazioni per scongiurare la scelta dell’isola come possibile sede. “Il nostro è un feroce dissenso – ha detto il presidente dell’Ordine dei medici di Cagliari Giuseppe Chessa – legato al fatto che la Sardegna ha già pagato dazio con le servitù militari e la pesante industrializzazione”.
Non piace nemmeno la scelta dei territori papabili. “Tutti centri- ha spiegato- a forte vocazione agricola. Ma bisogna considerare anche il problema dei trasporti: prima da mare a terra e poi una volta nell’isola con passaggio nelle strade che, come sappiamo, non sono in perfette condizioni”.
Dall’Isde anche ragioni tecniche che tengono conto delle statistiche secondo le quali la Sardegna, in quanto ad ambiente e inquinamento, non è proprio un’isola felicissima. “Siamo assolutamente contrari- spiega Domenico Scanu, presidente Isde Sardegna- perché i dati in nostro possesso ci dicono che un sardo su tre vive in un territorio inquinato. Anche da questo punto di vista non siamo nelle condizioni di ospitare il deposito”.