“Chi entra in Sardegna dovrà presentare un certificato di negatività o di avvenuta vaccinazione, il sistema dei controlli partirà ben prima dell’inizio della stagione estiva”. E’ la proposta del Presidente della Regione Sardegna in vista della stagione estiva, la seconda dall’inizio della pandemia da coronavirus.
Per Solinas la Regione sarebbe già “a lavoro su questa misura”, che potrebbe portare ad un nuovo scontro con il Governo dopo quello dell’inizio della scorsa estate sull’obbligatorietà dei test agli arrivi in porti e aeroporti.
“La situazione epidemiologica è in miglioramento, stiamo portando avanti gli screening di massa e le vaccinazioni, ci sono più luci che ombre e le condizioni per uscire da questo incubo – dice ancora Solinas al quotidiano – ma allo stesso tempo dobbiamo difenderci in ogni modo da queste varianti del virus che preoccupano e dall’eventualità che entrino in casa nostra. Per tutte queste ragioni, è necessario un modello di tutela della salute dei sardi e delle attività economiche, costruito proprio sulle certificazioni sanitarie. Modello che introdurremo nel giro di breve tempo”.
Manca (Federalberghi): “Regole uguali per tutti. Prima potenziare sistema sanitario regione”
“Auspichiamo che le regole di spostamento tra Regioni siano definite a carattere nazionale: non vorremmo trovarci nella sfortunata ipotesi che la Sardegna sia l’unica ad avere controlli all’ingresso”. Così all’ANSA il presidente regionale di Federlaberghi, Paolo Manca, sull’ipotesi, avanzata dal governatore Christian Solinas, di chiedere il certificato di vaccinazione o di negatività per gli ingressi nell’Isola la prossima estate. “Piuttosto la Regione si metta subito all’opera per dare ai turisti certezze sul potenziamento del sistema sanitario e sulla chiarezza delle regole per la stagione 2021 – aggiunge – sarebbe bene, infatti, evitare dichiarazioni che, senza adeguata informazione e concertazione con gli operatori, potrebbero compromettere la prossima stagione entro febbraio, anche visto il caos mediatico che si è scatenato lo scorso anno con la richiesta di test obbligatori all’arrivo in Sardegna”.